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Dieta o privazione?
LA DIETA NON è PROVAZIONE Dieta non vuol dire privazione, dieta vuol dire scelta dei cibi. Nella realtà odierna, ogni qual volta sentiamo nominare la parola “dieta” la associamo al concetto di privazione, sofferenza, guerra. LA DIETA o percorso alimentare è UN’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA, completa, mirata in base agli obiettivi di ogni soggetto: dimagrimento, massa, tonificazione o semplice benessere generale. Il compito dell’alimentazione è : • Fornire materiale energetico • Fornire materiale per la crescita e mantenimento delle strutture organiche • Fornire sostanze di protezione e resistenza per prevenire carestie • Sentirsi meglio con se stessi e con gli altri Entrare in un concetto del genere, significa sentirsi meglio con se stessi, stare meglio con gli altri e raggiungere il proprio obiettivo. Spesso chi mangia in un certo modo, fuori dalla massa, viene visto come "quello strano". Mentre viene reputato normale chi mantiene abitudini alimentari poco sane, chi va al mcdonald 3 volte a settimana, chi passa del tempo sul divano a visualizzare il proprio smartphone senza fare sport e chi fa tutto quello che favorisce malattie e causa enormi sofferenze.E' un'epoca strana... io continuo per la mia strada e tu ? Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
Addominali alti e bassi?
Gli addominali alti e quelli bassi non esistono! Gli addominali, o meglio il Retto dell’addome è un unico fascio muscolare che permette di abbassare le coste (muscolo espiratorio) e di flettere il bacino sul torace o viceversa, aumentando la pressione addominale. Poi, tramite determinati movimenti ed esercizi interagiscono assieme al retto anche il muscolo trasverso e gli obliqui (interno/esterno), quest'ultimi specialmente quando si associa una torsione. STOP! Dove sono qui gli alti e i bassi? Il mito può essersi creato partendo da un’altra leggenda, ovvero che facendo lavorare gli addominali si “elimini la cosiddetta pancetta”. Il ragionamento potrebbe derivare dal fatto che dopo un periodo di allenamento lo strato tendente a visibili miglioramenti è quello della zona superiore dell'addome, mentre quella "inferiore" fatica ad abbandonare quello strato adiposo così duro e difficile da rimuovere. Da qui si sarà probabilmente ipotizzato che cercando di isolare gli “addominali bassi” si potesse rimediare a quell’accumulo di grasso che non garantiva l’estetica perfetta. Ora speriamo si sia fatta luce su questa "nomea" poco appropriata, compito che spetterebbe in primis all’istruttore, che in nessun modo dovrebbe assecondare certe richieste, spiegando che ciò non è possibile o anche se ideologicamente lo fosse, (in quanto specifici esercizi permettono realmente di creare maggior concentrazione a "nord o a sud" dell'addome), non si otterrebbe il risultato sperato, quello di togliere il grasso localizzato nel girovita. Ciò non significa che l'addome non sia un ottimo ausilio per rimuovere l'adipe della zona "inferiore". Una giusta e mirata alimentazione e un allenamento metabolico/funzionale può ambire a grandi traguardi! Del resto, durante un allenamento, soprattutto nella fase brucia grassi, portare maggior capillarizzazione (affluenza sanguigna) sul CORE (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) con esercizi isometrici e dinamici (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) consentono un azione maggiormente localizzata. Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
La perenne lotta contro la bilancia
La perenne lotta contro la bilancia L’obesità in Italia, così come nei paesi occidentali e ipernutriti (con la metà della popolazione in sovrappeso) è la seconda causa di morte prevenibile dopo il fumo, ovvero la prima per i non fumatori. La statistica dice che 44 italiani su 100 risultano essere in sovrappeso ed 2 italiani su 10 risultano essere obesi. Per i baciati dalla fortuna genetica e morfologica, alcuni piatti o alimenti specifici possono risultare semplicemente un piacere, per altri ogni errore nutrizionale porta a pagare prezzi "salati": sovrappeso, obesità e conseguenti malattie. Facciamone alcune considerazioni e vediamone le cause principali: innanzitutto, cosa significa nutrirsi? Si è abituati a pensare che dieta sia sinonimo di privazione e sacrificio. Il vero significato, proveniente dal greco, è invece scelta di un equilibrio volto al raggiungimento di benessere e riduzione di ansie e tensioni. Per raggiungere queste mete si deve iniziare a conoscere i cibi che si ingeriscono. Nutrirsi correttamente significa alimentarsi in maniera equilibrata conoscendo gli effetti ormonali e biochimici del cibo. Prima di tutto si devono reperire ottime fonti proteiche, dove la percentuale di grassi saturi si mantenga bassa. Iniziare a quantificare i carboidrati conoscendo l’indice glicemico. Tutto ciò è totalmente diverso da immettere nello stomaco qualsiasi cosa purché sia commestibile. E’ necessario sapere alcune nozioni di educazione alimentare per apportare salute duratura al nostro organismo. Il cibo potrebbe essere il farmaco più potente a nostra portata. I fattori influenti, le buone e le cattive abitudini: tre persone su cinque, sono perennemente in lotta con la bilancia fondamentalmente perché non riescono a dimagrire. Oppure, quando perdono peso, nel giro di poco tempo, lo riacquistano. 1 Il fattore genetico è da tenere in considerazione, se in famiglia la taglia abbondante è la norma, hai maggiore probabilità di essere in sovrappeso. Se rientri nella categoria delle persone che prendono peso con facilità, (strutture tipicamente endomorfe) devi assolutamente impegnarti al massimo, seguire un regime alimentare equilibrato ed aumentare il tempo dedicato all'attività fisica. 2. Alimentarsi in modo corretto è importante, ma se fai del movimento, mantenere la propria linea sarà più facile. L’attività motoria aiuta innanzitutto a consumare un maggior numero di calorie. L’esercizio fisico costante, ancor di più se specifico, aumenta la percentuale di massa magra (muscoli) ed innalza il metabolismo basale (le calorie necessarie per mantenere le funzioni vitali). 3. Spesso le diete sono sbirciate sul giornale, seguite per qualche giorno ed abbandonate perché poco “funzionanti”… tutto questo fino alla successiva dieta. Questo è il modo più veloce per ottenere l’effetto contrario a quello cercato. Non solo. Seguire diete sbilanciate, porta a bruciare il muscolo e non il grasso. Il corpo, che segue un regime ipocalorico, tende ad abbassare il metabolismo basale fino a quando l’alimentazione non ritorna a livelli normali. Le prime a ripristinarsi sono le cellule adipose (deposito di grassi) ed è per questo che si aumenta di peso. 4. La necessità di pranzare fuori casa o partecipare a cene di lavoro, rende difficile limitare il consumo di cibi ipercalorici. La compagnia stimola un consumo abbondante di cibi solidi e porta ad esagerare con le bevande alcoliche, vanificando le buone intenzioni. Attenzione quindi, "limitare" (non evitare) queste situazioni oppure fate uso di cibi sani e meno grassi, evitando i troppi abbinamenti; un mal assorbimento intestinale o una cattiva digestione potrebbe essere la più scontata conseguenza. In conclusione, mangiare è la cosa più bella del mondo, non bisogna privarsi di nulla, ma occorrerebbe sapere "come e quando" permetterci stravizi e golosità, senza compromettere la nostra salute, benessere e bell'essere! Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
Glutei più sodi
Un mito sull’allenamento Donna Esercizi complementari per rassodare i glutei? Ormai i social sono invasi da video di fitness model che eseguono svariati esercizi complementari per i glutei come slanci ai cavi e altre opzioni . Esercizi inefficaci ed esecuzioni sbagliate sono la causa per cui molte donne si allontanano deluse dalla palestra. Allora, il gluteo è un muscolo molto forte, potente, con un'azione principale che è la flesso-estensione e l'extrarotazione dell'anca. L'articolazione dell'anca è strutturata in modo da sostenere l'80% del peso corporeo del soggetto. DOMANDA (?) come è possibile rassodare un muscolo abituato ad un carico corrispondente all'80% del peso corporeo del soggetto, allenandolo con un peso notevolmente inferiore, quale il peso del singolo arto (come appunto i mitici slanci ai cavi )? NON È POSSIBILE INFATTI! La conferma arriva dal principio del sovraccarico: per ottenere delle modifiche biologiche di un muscolo, bisogna stressarlo con un carico che sia come minimo superiore a quello che gli è imposto dalla normale vita di relazione. Se volete allenare i glutei e fare in modo che il vostro "sederino" si sollevi e diventi più sodo e duro, dovete utilizzare un carico almeno uguale al vostro peso corporeo. Vi consiglio quindi AFFONDI, SQUAT, LEG PRESS con carichi alti ed esecuzioni da 5 ripetizioni per aumentare il tono del muscolo e ridurre gli inestetismi. Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
Le ore degli organi – Chi regola il tuo orologio?
Le ore degli organi Lo sapevi che il fegato si risveglia dall'una alle tre di notte e che i polmoni sono al massimo proprio dalle tre alle cinque del mattino? Spesso disturbi che si verificano in un momento della giornata possono dunque essere indicativi di una malattia. Esiste un orologio interno collegato ai cicli della terra e del sole. Fenomeni ciclici come l'avvicendarsi del giorno e della notte, o anche delle stagioni, per noi sono del tutto normali. Si ripetono li continuo e ne teniamo conto per i nostri programmi personali. Ma su questa terra l'uomo non è un essere autonomo. Ciascuno di noi è parte di un Tutto più grande, dei suoi processi e trasformazioni. Siamo integrati nel sistema solare e soggetti ai mutamenti del girotondo cosmico. Ritroviamo l'andamento ciclico dell'Universo anche nel nostro corpo. La pelle si rinnova ogni quattro settimane: la singola cellula epiteliale, infatti, vive per soli ventotto giorni (un arco tempo che corrisponde al mese lunare), dopodiché si squama. Se la periodicità del rinnovamento viene alterata, come nel caso della psoriasi, in medicina si parla di un disturbo del ritmo che si manifesta sulla cure. La psoriasi, quindi, dovrebbe essere curata intervenendo sul sistema endocrino e non a livello dermatologico. Il ciclo mestruale riflette, allo stesso modo, ritmo della Luna: dopo ventotto giorni l'endometrio viene espulso e può formarsene uno nuovo. A ben vedere, il nesso con l'Universo è evidente anche nella respirazione. Un uomo respira circa diciotto volte al minuto; in ventiquattro ore sono: 18 x 60 x 24 = 25.920 atti respiratori. In anni, questo risultato risponde al cosiddetto "anno platonico”. L’ età media di una persona si suppone sia circa 72 anni, moltiplicata per 360 giorni da lo stesso numero. La vita umana è, per così dire, un respiro del cosmo. Se ci consideriamo una parte del Tutto inserita nell'andamento ciclico dell'Universo, è facile comprendere che i processi fisiologici e organici del nostro corpo obbediscono a un ordine superiore. Ma chi regola il nostro orologio interiore? Dov'è il sincronizzatore? Dove si trova il "master clock”? Ognuno di noi ha un ritmo biologico naturale che si sintonizza con la luce del Sole: ricercatori hanno appurato che non possediamo solo questo master clock", ma anche singoli "orologi" periferici. Detto così, sembra tutto molto semplice e interessante. Se però non viviamo assecondando il ritmo del Sole (è al giorno d'oggi non fa quasi nessuno), le conseguenze possono essere fatali. La perdita di sincronizzazione è un’esperienza che si fa per esempio dopo viaggi aerei in cui si superano uno o più fus orarii, nell'una o nell’altra direzione. Sintomi tipici del jet flag ,sono stordimento, disturbi allo stomaco, stanchezza diurna e, la notte, problemi di sonno, disturbi ormonali. Dopo qualche giorno il ritmo del corpo si adatta alla nuova condizione. L’esperienza insegna che maggiore è lo spostamento, più tempo ci vuole per adeguarsi, anche se bisogna tener conto della flessibilità interna del singolo sistema corporeo: i giovani infatti riescono ad abituarsi alla diversa posizione del Sole prima degli anziani. Nell'arco di una giornata ogni organo raggiunge il picco di massima attività in una fase ben precisa, cui naturalmente corrisponde un'importante fase di riposo. Fonte Lothar Ursinus – le ore degli organi Caffin – Quello che i denti raccontano Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami
L’orologio degli organi – I Polmoni
Sai perché la maggior parte delle morti improvvise capita tra le 3 e le 5 del mattino? Il polmone è organo della distanza e del coraggio, del lasciar andare, della creatività e del cambiamento Tramite i polmoni abbiamo un contatto diretto e relativamente incontrollato con l'ambiente in cui viviamo. Ogni respiro, infatti, ci connette con il mondo intorno a noi. La massima attività è dalle 3 alle 5 Fase mentre di riposo dalle 15 alle 17 . Hanno il compito di ricevere ossigeno ed eliminare l’anidride carbonica. Anche in questo c'è un'analogia con l'intestino, che a sua volta assorbe ed espelle. Solo che i polmoni si occupano delle sostanze volatili, l'intestino degli elementi solidi. Quando inspiriamo, i polmoni sono aiutati e guidati dai reni, mentre l'espirazione è un meccanismo che riescono a controllare da soli. II polmone è l'unico organo che siamo in grado influenzare volontariamente: trattenendo l'aria impediamo l’inspirazione e l'espirazione. Le emozioni del polmone sono dunque la tristezza e il dolore, declinati anche come malinconia e depressione. Spesso chi ha una sintomatologia che riguarda i polmoni tende a piangere per cose di poco conto, soprattutto nei momenti di agitazione. In molti casi la facilità al pianto è il segno di un’insufficienza respiratoria latente. Il polmone. L’organo della Terra Nella medicina antroposofica i polmoni sono considerati organi della Terra. Senza la Terra, crescita e prosperità sono impossibili. II fatto di mangiare con piacere e con molto appetito, quindi, è sempre anche un "sì" alla Terra. Se il fegato è legato alla sete, i polmoni regolano la sensazione di fame. E dunque fronte all'inappetenza, specialmente nei bambini, o anche caso di anoressia nervosa, la terapia deve sempre includere i polmoni. Polmoni e Pelle Se una neurodermatite, malattia chiamata anche dermatite atopica, viene curata solo con pomate, cioè agendo sulla pelle, il fenomeno può spostarsi all'interno del corpo. A quel punto si manifesta un altro quadro clinico, l'asma, a dimostrare in tutta evidenza il legame, ben noto alla medicina cinese, fra i polmoni e la pelle, il tessuto a essi collegato. La cura quindi dovrebbe e condotta a ritroso, in maniera omeopatica, cioè procedendo dai polmoni verso la pelle: l'asma si trasformerà nuovamente in dermatite atopica, dopodiché si potrà giungere alla guarigione completa. Cos'altro succede nel corpo fra le 3 e le 5 del mattino? La melatonina, l’ormone del sonno, viene secreta in maggiore quantità per farci dormire tranquilli e rilassati. Allo stesso tempo comincia un'armonica inversione di marcia nel sistema nervoso autonomo: diminuisce l'influenza del sistema parasimpatico, che ci dà tranquillità e rilassamento, mentre aumenta l'effetto del simpatico, deputato all’attività. Se ci assillano preoccupazioni, stress e paure, è facile che, fra le 3 e le 5, non riusciamo più a dormire bene. I disturbi ai polmoni si manifestano prevalentemente in questa scia oraria. La pressione sanguigna un po' alla volta aumenta. Chi soffre di insufficienza cardiaca si sveglia spesso a quest’ora, perché fa fatica a respirare a causa dell'edema polmonare (accumulo d'acqua) in formazione. L’intervallo fra le 4 e le 5 è anche queIlo in cui sono più frequenti gli attacchi d'asma. Secondo le statistiche, chi fa turni di notte commette la maggior parte degli errori in questa fase, che è anche la più critica per chi soffre ulcere gastriche e quella in cui si registrano con maggiore frequenza le morti improvvise del lattante, un fenomeno ancora inspiegabile. È in queste prime ore del martino, inoltre, che si nuore di più, indipendentemente dalla causa. Cosa fa bene ai polmoni? Una sana dose di attività fisica, possibilmente negli ambienti più adatti ai polmoni, cioè al mare o in montagna, è una buona profilassi per la salute di quest'organo, a cui è utile aggiungere esercizi di respirazione consapevole e magari yoga. Attività cardio fatta in ambienti arieggiati e controllati è un toccasana a tutte le ore. La tintura madre di edera terrestre (Glechoma hederacea) aiuta lasciar andare e favorisce il rinnovamento. In combinazione con la pazienza e la calma, risveglia la fiducia dei pazienti nelle capacità di autoguarigione del corpo. Con le sue forze di calore di luce, porta nuova energia virale nei processi bloccati. L’edera a terrestre è una pianta straordinaria e viene adoperata in particolare per le malattie delle vie aeree, l'asma e i disturbi renali. Fonte Lothar Ursinus – le ore degli organi Caffin – Quello che i denti raccontano Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami
Tapis roulant senza scarpe, ma sei matto?
Perchè nei miei programmi di allenamento inserisco il tapis roulant senza scarpe. Un ottimo motivo per iniziare a diminuire la ritenzione idrica sulle cosce e la cellulite. Quando cerco di spiegare alle mie atlete perché sono obbligate a fare il tappeto senza le scarpe se vogliono ridurre la cellulite, la loro espressione è sempre molto incredula e sbalordita. Come si può ridurre di ben 4 cm la circonferenza della coscia in un mese e attenuare la cellulite? Partiamo dai piedi. Spesso chi presenta l'inestetismo della cellulite, ha un’insufficienza della pompa muscolare e scarso tono della muscolatura del gluteo, con conseguente crollo gravitario dei tessuti mio-fasciali, che lo ricoprono, e alterazioni nel micro-circolo locale. Ha anche difetti postulari, come l’iper-appoggio su di un arto che può causare una contrattura mastica della muscolatura e difetti nell’appoggio plantare. Il buon funzionamento dinamico del piede costruisce il segreto operativo più importante del sistema linfo-venoso degli arti inferiori. La prevenzione della cellulite parte proprio dal piede e dalla stimolazione della soletta venosa di lejars e del triangolo della volta, situato nella parte più profonda del piede, contiene le più importanti vene profonde, le vene plantari interne ed esterne. La spremitura di queste vene, ad ogni passo e movimento significativo, specialmente senza l’ostacolo di una suola da scarpa, rappresenta il vero cuore periferico e la più importante funzione vascolare del piede. Il sangue, infatti, con una passeggiata senza scarpe, verrà scagliato con forza verso la pompa centrale (il cuore) passando per le cosce, dove trasporterà con se scorie, tossine e acido lattico. Questo passaggio garantisce la riduzione della circonferenza coscia in un programma dimagrante, ovviamente con il supporto di un percorso alimentare preciso. Adesso tutte senza scarpe... Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
Il segreto per dimagrire: le mandorle!
"Ma che fai, mangi le mandorle?! Ma sono caloriche!" Quante volte, voi che seguite il mio percorso, avete sentito queste parole, da una semplice amica o addirittura da un professionista della nutrizione Scommetto tante! Con questo articolo vorrei chiarire il concetto del "perché inserire le mandorle nella dieta” . Le mandorle, come buona parte dei semi oleoginosi presenti in natura, fanno parte della famiglia dei grassi insaturi: questi hanno la caratteristica di NON essere assimilati dal corpo come grassi di deposito, bensì la loro presenza fa mobilitare gli stessi grassi di accumulo, che inizieranno ad essere smaltiti. Il meccanismo che avviene è il seguente : il corpo deve avere sotto controllo la presenza di grassi (ciccia), proteine (muscoli) e carboidrati (glicogeno muscolare); l'introduzione di grassi buoni (insaturi) nell'alimentazione significa trattenere per un attimo questi grassi e andare a smaltire quelli che finora ha tenuto depositati, soprattutto su cosce, fianchi e pancia. Inoltre, la particolare struttura chimica degli acidi grassi insaturi li rende più facilmente digeribili dal nostro organismo e la massiccia presenza di VITAMINA E nel caso della nostra mandorla limita il processo di ossidazione, rendendola UN PICCOLO INTEGRATORE ANTIOSSIDANTE PER IL DIMAGRIMENTO. E' sottinteso che l'introduzione di questo tipo di grasso nell'alimentazione deve essere proporzionata alla percentuale di grasso corporeo, all'obiettivo, e al quantitativo di carboidrati ingeriti. Mangiare 200 g di pasta al giorno e aggiungere 20 mandorle a pasto non significa dimagrire! Sono 12 anni che mangio mandorle (ogni mandorla è circa 7 kcal), le inserisco nei miei consigli alimentari e non do meno di 30 mandorle al giorno a chi mi chiede di dimagrire. Il risultato? Sono sempre dimagriti tutti! Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
La dieta anticancro secondo Umberto Veronesi
La dieta anticancro L’8 novembre 2016 si è spento all’età di 90 anni l’oncologo Umberto Veronesi, promotore di alimentazioni e diete anticancro. Una vita spesa nella prevenzione e nella cura dei tumori hanno fatto di lui un pioniere nel campo della salute. Sostenitore dello slogan “Siamo quel che mangiamo“, ha più volte affermato che l’alimentazione influisce sulla formazione dei carcinomi secondo una percentuale superiore al 40%. Una correlazione piuttosto stretta, quindi, tra l’alimentazione e il cancro, definito il male del secolo. Questo ci fa capire quanto è importante fare prevenzione attraverso una delle attività più rappresentative dell’uomo: l’alimentazione. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole. 1. Il consumo di frutta e verdura : Frutta e verdura dovrebbero venire consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena. 2. I cereali integrali: Il consumo di cereali integrali, tra cui riso, quinoa, amaranto, grano, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi. 3. La frutta secca: Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30/40 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica. 4. Bere molta acqua: Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, almeno 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario. 5. L’olio d’oliva come unico condimento: L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 4 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali. 6. Il tipo di cottura : Secondo Veronesi, la cottura ha un ruolo fondamentale nell’alimentazione ma molto spesso questo viene sottovalutato. I tipi di cottura da preferire sono quello in umido o al cartoccio, per evitare l’uso di alte temperature che bruciano il cibo rilasciando sostanze tossiche. Anche la cottura tramite marinatura è una cottura di tipo atossica perché non rilascia sostanze cancerogene. Personalmente, trovo tutti i concetti molto familiari e vicini a tutto quello che ho sempre consigliato. Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
Fare definizione senza perdere massa!
Mi sento spesso chiedere: "Ma poi quando faccio definizione perdo tutto?!" Non tutti voi che fate massa (ipertrofia), o che date ai vostri allievi, una scheda di massa, sapete, infatti, cos'è il P.T.O.R. (Protein Turn Over Ratio), ovvero il tasso di ricambio proteico di un uomo, che rappresenta l'ammontare totale di proteine, le quali sono quotidianamente DEMOLITE E RIMPIAZZATE grazie ai normali processi catabolici e anabolici del nostro organismo (tra cui l'allenamento). Uno studio ha confermato che in media un uomo di 70kg può avere un incremento muscolare annuale massimo di 3,5 kg, dico ANNUALE! Questa è la differenza tra l'anabolismo muscolare naturale (senza uso di steroidi) detto IPERTROFIA, dove si possono accumulare 8/12,5kg di massa magra, e il CATABOLISMO MUSCOLARE indotto dalla reazione del muscolo stesso e da un percorso di definizione pari a 4,5/9 kg = 3,5kg di muscolo, in più in un anno! Purtroppo il mondo degli steroidi e degli atleti alieni ingozzati di farmaci fa credere ancora che si possano accumulare più muscoli in un solo anno, senza fare uso di anabolizzanti. Mi spiace dirvi che, naturalmente, il risultato è questo, cioè massimo 3,5kg. Quindi non vi aspettate di creare una massiccia quantità di muscoli, facendo un breve percorso di massa, oppure addirittura sperare che vi resti tutto il peso corporeo messo in inverno con gli addominali in vista! L'obiettivo a cui puntare è quello di mettere su 3 kg di massa muscolare buona, muscolo vero, quello che da 22 kg di manubri su panca vi fa arrivare al manubrio di 40kg! Quella massa che si vede lontano un miglio che non è fatta di acqua ma di muscolo e forza pura, quella che ti dura nel tempo e non va via appena smetti di allenarti. Vuoi sapere come fare? Dedizione all'allenamento ma, soprattutto, all'alimentazione. Mangia la giusta quota di carboidrati in buona parte dell'anno, aumenta un po la dose proteica e utilizza sempre grassi INSATURI, come mandorle, noci e olio extravergine che, oltre a stimolare il testosterone, aiutano a mantenere fermo l'incremento di grasso. Ho visto persone allenarsi in altre palestre e bruciare masse muscolari con allenamenti di 6 volte a settimana, 2/3 ore di sessione e 6/7 esercizi x gruppo muscolare . Ma anche no! Questa è una scheda per chi si "dopa", invece tu devi allenarti meno spesso, meno a lungo ma meglio! Meglio solo 2 esercizi per i pettorali ma con un carico a limite, un'esecuzione impeccabile e il giusto recupero. Eh già, recupero, che parolone! Sai che differenza c'è tra un recupero di 60" e 2'30" !? A questo risponderò la prossima volta! Vuoi un percorso personalizzato? ​Contattami Daniele Esposito
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