benessere

Cosa sono i superfood?

Alcuni alimenti vengono considerati "superfood".

Conosci il motivo?

 

Per  superfood si intende un alimento ricco di sostanze nutritive che si presentano in molte forme, comprese proteine ​​da fonti vegetali e animali, cereali integrali, verdure e frutta. Non esiste però una definizione ufficiale di superfood, e viene utilizzato in genere per qualsiasi alimento che possa dare alti benefici in termini di salute e benessere.

Una dieta nutriente ricca di vitamine, minerali e antiossidanti è una delle parti più importanti di uno stile di vita sano. I cibi ricchi di nutrienti non solo ti fanno sentire bene, ma possono anche ridurre il rischio di alcune condizioni di salute croniche fornendo al contempo molteplici benefici per la salute. Se combinata con con un'attività fisica regolare, una dieta sana e nutriente può fare miracoli per la tua salute.

 

Da dove nasce questo termine?

 

Il termine "superfood" venne utilizzato nei primi anni del 20° secolo come strategia per commercializzare le banane. Infatti venne coniato dalla "The United Fruit Company" per enfatizzare la praticità delle banane come fonte nutrizionale economica, facilmente digeribile e disponibile ovunque.

La popolarità del termine è poi aumentata dopo essere stato approvato dalle riviste mediche che hanno pubblicato i risultati su una dieta a base di banana per trattare condizioni come celiachia e diabete.

 

Quali sono i veri superfood?

 Al giorno d'oggi purtroppo questo termine è stato utilizzato per prodotti di tendenza che in realtà non hanno a che fare con degli alti benefici alla salute. Spesso viene anche consigliato di esagerare con tali cibi. Occorre anche capire che l'utilizzo dei superfood deve essere comunque fatto in modo moderato.

I vantaggi di questi cibi sono associati ad una moderata alimentazione. Voglio consigliarti alcuni veri superfood:

Le mandorle

Al primo posto non posso che non inserire le mandorle.
Le mandorle, come buona parte dei semi oleaginosi presenti in natura, fanno parte della famiglia dei grassi insaturi: questi hanno la caratteristica di NON essere assimilati dal corpo come grassi di deposito, bensì la loro presenza fa mobilitare gli stessi grassi di accumulo, che inizieranno ad essere smaltiti.

Il meccanismo che avviene è il seguente : il corpo deve avere sotto controllo la presenza di grassi (ciccia), proteine (muscoli) e carboidrati (glicogeno muscolare); l’introduzione di grassi buoni (insaturi) nell’alimentazione significa trattenere per un attimo questi grassi e andare a smaltire quelli che finora ha tenuto depositati, soprattutto su cosce, fianchi e pancia.
Inoltre, la particolare struttura chimica degli acidi grassi insaturi li rende più facilmente digeribili dal nostro organismo e la massiccia presenza di VITAMINA E nel caso della nostra mandorla limita il processo di ossidazione, rendendola UN PICCOLO INTEGRATORE ANTIOSSIDANTE PER IL DIMAGRIMENTO.

Olio d'oliva

L'olio d'oliva è una buona fonte di vitamina E, polifenoli e acidi grassi monoinsaturi, che aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiache.

Pesce

Il pesce può essere una buona fonte di proteine ​​e acidi grassi omega-3, che aiutano a prevenire le malattie cardiache.

Cavolo

Il cavolo è ricco di vitamine A, C e K, oltre a calcio, manganese, antiossidanti e ferro, ma molto povero di calorie e ricco di acidi grassi omega-3, che aiutano a combattere le condizioni infiammatorie.

Verdure a foglia scura

Le verdure a foglia verde scure come spinaci, broccoli, insalata verde sono ricche di sostanze nutritive, vitamine e minerali, in particolare un'importante vitamina B chiamata folato che è utile per la prevenzione delle malattie cardiache.  

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Gambe gonfie?

Il gonfiore e la pesantezza alle gambe avviene soprattutto durante i cambi di stagione.

Come risolvere il problema?

Il gonfiore alle gambe è un disturbo comune nelle donne e in alcune persone in sovrappeso. Si tratta di una raccolta di liquidi o acqua comunemente chiamata "edema".

Il problema delle gambe gonfie non è associato a dolori o altri sintomi ed è causato principalmente dallo stare per tempi prolungati in posizione seduta o in piedi, ma può essere causata anche da alcuni disturbi nel cuore, polmoni o reni.

Ecco alcuni consigli che possono aiutare a ridurre il gonfiore

 

Il consiglio principale per ottenere miglioramenti e ridurre le gambe gonfie è bere almeno 3 litri d'acqua al giorno!

Inoltre, un ottimo rimedio da associare è mangiare prima dei pasti, per eliminare i liquidi in eccesso è mangiare prima dei pasti una piccola porzione di verdura cruda.

Non bisogna seguire un'alimentazione troppo ricca di carboidrati, cibi lievitati e grassi.

E' di estrema importanza utilizzare poco sale e fare più spuntini durante la giornata, in modo da fermare l'appetito.

Effettuare il riposo a gambe alte, prima di andare a letto e dopo l'allenamento appoggiando le gambe al muro sino a 45 gradi rispetto al busto per almeno 15 minuti (magari all'inizio soffrirete un po’ per la tensione muscolare di partenza).

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i mille benefici dell'acqua di cocco
I Mille benefici dell’acqua di cocco

Negli ultimi anni l'acqua di cocco è diventata una bevanda molto utilizzata tra gli sportivi e salutisti.
L'acqua di cocco è bevanda  diventata popolare per i suoi pregi, è dissetante, gustosa e ricca di sostanze nutritive che producono diversi benefici per la salute.

Platone "Inoltre c’era un gran numero di elefanti sull’isola … e i frutti che hanno un guscio rigido che forniscono da bere. Con questa beatitudine la terra li riforniva gratuitamente"

La palma da cocco è una pianta preistorica lontanamente affine alle piante erbacee, per questo motivo è in grado di tollerare il sale e di crescere nelle immediate vicinanze dell’oceano.

Le palme da cocco che crescono nell’entroterra possono essere concimate direttamente con acqua di mare. Un’altra grande caratteristica che accumula le piante erbacee è che sono in grado di assorbire quasi ogni minerale conosciuto come benefico per l’organismo.

In Sanscrito (la lingua indiana antica), la palma è definita come “l’albero che fornisce tutto ciò che è necessario per vivere”. Le noci sono uno dei più grandi doni di questo pianeta : ovunque siamo, qualsiasi cosa abbiamo fatto e comunque abbiamo maltrattato il nostro copro, la pola fresca, l’acqua, la crema e l’olio di cocco ci possono salvare la vita.

Sono un filtro idrico naturale, che impiega quasi nove mesi a percolare ogni litro di acqua contenuta nel guscio.

Per giungervi l’acqua risale attraverso innumerevoli fibre che la depurano prima di filtrare nel guscio sterile della noce. Questa acqua limpida di cocco è una delle più ricche fonti di elettroliti che si trovi in natura.

Sapevi che l'acqua del cocco verde è identica al plasma sanguigno umano?

E questo ne fa un donatore universale. Immagina che durante le battaglie del Pacifico della seconda guerra mondiale, fra il 1941 e il 1945, entrambe le parti coinvolte nel conflitto usavano l’acqua di cocco, prelevata e rinfusa direttamente dalla noce per fare trasfusioni di emergenza ai soldati feriti.

Dalla polpa all'olio, passando per l'acqua di cocco. Il consumo di quest'ultima può dare i seguenti benefici:

  • È un’eccellente fonte di nutrimento per la prima infanzia
  • Svolge un’azione efficace nella reidratazione
  • Contiene composti organici con proprietà che favoriscono la crescita : il cocco è eccellente per lo sviluppo muscolare e la crescita generale dei bambini
  • Esercita effetti rinfrescanti sull’organismo
  • Contiene sodio e albumina biologici ed è percio una bevanda ideale in casi di colera
  • Aiuta a calmare le infezioni del tratto urinario
  • È un eccellente tonico per tutte le età
  • Svolge un’azione efficace nell’alleviare il dolore dei calcoli renali e uretrali.
  • Contiene una massiccia dose di acidi grassi a catena media (MCFA)


Avvertenza per l’uso di acqua di cocco
L’acqua fresca di cocco non sostituisce l’acqua potabile. Benché riduca il fabbisogno idrico eccessivo, la regolare assunzione dei acqua fresca non va mai interrotta.

Inoltre, l’acqua di cocco e da evitare da parte di soggetti con problemi di ipercalemia (eccesso di potassio) come in caso di insufficienza renale, insufficienza surrenale acuta, diminuita escrezione urinaria dovuta a emolisi da trasfusioni di sangue o in soggetti che hanno appena assunto antidoto contro veleno di serpente, il cui potassio potrebbe avere concentrazioni insolitamente elevate.

Bibliografia Superfood David Wolfe
Nutrition and Physical degeneration Prince 2008

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Daniele Esposito

 

La vitamina D è più ambita negli ultimi anni. Perchè?

La vitamina preferita dai super uomini
Se ancora non ve ne siete accorti, la vitamina D è la più ambita degli ultimi anni è decisamente la vitamina D

Questo straordinario composto in passato era noto praticamente solo per il suo ruolo essenziale per la salute delle ossa e la regolazione del calcio tramite l'ormone paratiroideo (PTH).

In seguito alla scoperta della sua azione preventiva contro il rachitismo, un tipo di malformazione ossea, negli anni '40 il Ministero della Salute britannico aveva deciso di raccomandare l'integrazione degli alimenti quotidiani con vitamina D e di offrire gratuitamente nelle scuole latte e un "delizioso” cucchiaino di olio di fegato di merluzzo a ogni bambino, per debellare la malattia (Park, 1940).

Secondo recenti scoperte, però, sembra che la vitamina D sia in grado di regolare oltre 1.000 geni reattivi alla sua azione (CannelI et al. 2009) che possono essere implicati in un gran numero di disturbi clinici migliorando così la composizione, corporea e le prestazioni sportive in generale.

Le meraviglie nascoste della vitamina D

Questa rara e preziosa vitamina la si ottiene prevalentemente (tra il 50% e il 90%) solo esponendo la pelle ai raggi ultravioletti (UVB) del sole, che provocano la conversione del 7-deidrocolesterolo in colecalciferolo (Vitamina D3) (Lips, 2010).

II resto è ricavato dall'alimentazione sotto forma di ergocalciferolo (Vitamina D2).

Le cose non sono cosi semplici, però. Di fatto, queste due forme di vitamina D sono composti inerti. Per sprigionare  tutti i benefici a livello di recettori cellulari, i composti devono essere convertiti da fegato e reni nella loro forma primaria per la circolazione sanguigna, il calcidiolo (25-idrossivitamina D).

Una volta entrato in circolazione, grazie al recettore della vitamina D (VDR) il calcidiolo può essere infine convertito in calcitriolo (1, 25-diidrossivitamina D), ossia la "forma attiva" della vitamina D, e iniziare così a compiere le sue magie.

 

Ma non era l'esercizio a fortificare le ossa?

 

Certo, l'attività fisica, in particolare di forza e d'impatto (per esempio, la corsa) aumenta naturalmente la densità minerale ossea (BMD) attraverso le sollecitazioni esercitate sullo scheletro (Rector et al. 2009); tuttavia, si tratta di un' arma a doppio  taglio.

Le perdite di calcio attraverso il sudore durante le estenuanti sessioni in  palestra, possono essere copiose: solo con la traspirazione, in un'ora di allenamento intenso un uomo medio può perdere tanto caldo quanto ne contiene un bicchiere di latte (circa 100 mg)

Secondo i risultati degli studi, se abbinata a bassi livelli di vitamina D, l' insorgenza di un deficit di BMD anche marginale può accrescere il rischio di fratture da stress tra i frequentatori assidui di palestre, gli sportivi accaniti e gli atleti di alto livello di qualsiasi età (Myburgh et OI. 1990; Nattiv et al. 2000; Lovell, 2008).

Beh, ma io non vivo mica in una caverna, di sicuro ne assumo a sufficienza... Vero?

Falso. Non occorre essere dei trogloditi per presentare carenze di vitamina D. In Gran Bretagna, la dose giornaliera di vitamina D adatta agli adulti è stata fissata a 600 UI al giorno, dose che, "presumibilmente", dovrebbe innalzare i livelli di calcidiolo entro il range di riferimento di 20-30 ng/ml con un'esposizione solare giornaliera  "normale".

Tuttavia, buona parte delle evidenze cliniche in materia dice tutt'altro. Un recente studio di Heaney e colleghi è stato condotto nel 2003 su 67 soggetti con carenza clinica di vitamina D; i soggetti sono stati suddivisi in4 gruppi e per cinque mesi la loro dieta è stata integrata rispettivamente con 200, 1.000, 5.000 e 10.000 UI di vitamina D3.

Con sgradita sorpresa dei ricercatori, il gruppo trattato con la dose più bassa non è riuscito a rientrare nel range di riferimento della vitamina D nemmeno dopo cinque mesi.

La carenza di vitamina D è stata riscontrata anche in atleti residenti sotto il sole cocente del Qatar (Hamilton et al. 2010). All'insaputa degli sportivi medio orientali, in base alla stretta relazione tra la vitamina D e lo stato del calcio osseo gli autori hanno concluso che questo gruppo di atleti considerati altrimenti "sani" presentava una riduzione della densità minerale ossea fino al 60%.

Analogamente, studi di coorte hanno rilevato che sotto il "sole" del Regno Unito la carenza di vitamina D tra gli adulti può  raggiungere persino il 47%(Davies & Show, 2011).

Un aspetto che contribuisce a tale carenza è il fatto che la formazione di colecalciferolo si arresta dopo soli 30 minuti al sole, mentre la produzione di  melanina nelle cellule cutanee aumenta, fornendo al corpo una bella abbronzatura (Holick, 2002).

Questo meccanismo di sicurezza intrinseco impedisce un'eccessiva esposizione ai raggi UV, che causerebbe un'intossicazione da vitamina D danni al DNA della pelle; così facendo, riduce le probabilità di insorgenza di melanoma (cancro della pelle) ed è anche  il motivo per cui nessuno è mai morto per ipervitaminosi D dovuta all'esposizione al sole.

Volenti o nolenti, è il modo in cui 'organismo si difende. Questo adattamento evolutivo poteva avere un senso 1,8 milioni di anni or sono, quando l'uomo primitivo non faceva altro che vagare per le praterie, consumando una dieta ricca di vitamina D ed esponendo l'intero corpo al sole tutti i giorni (Hoollis, 2005).

Se guardiamo invece al moderno “cavernicolo” degli uffici, lavoratore serale, vittima di turni massacranti, che trascorre dietro finestre trattate con filtri UV-B, solerte nell'uso di creme solari protettive e poco attento all'assunzione di Vitamina D nella dieta, è facile capire come i valori possano precipitare con la velocità di una palla di piombo.

 

Come si assume la vitamina D?

 

Prima di trasformarvi in lucertole a tempo pieno, vediamo quali sono le tre modalità migliori per immettere tanta Vitamina D in circolazione.

  1. Esposizione al sole

Non è il caso di fare gli straordinari nel solarium per accaparrarsi tutta la vitamina D possibile.

Il cancro della pelle è un rischio molto reale.

Secondo la British Skin Foundation (2011).solo nel Regno Unito ogni quattro ore una persona muore per gli effetti del melanoma.

Sebbene esistano anche studi contrari che sostengono che l'esposizione al sole e la sintesi della vitamina D possono persino proteggere da certi tipi di cancro, l'incidenza in aumento, specialmente tra gli uomini, ha indotto il National Institute of Clinical Excellence le eguenti raccomandazioni:

 

  • coprirsi e restare all'ombra tra le 11:00 e le 15:00:
  • applicare una crema solare contro i raggi UVA e  UVB ogni due ore, sullo zone più esposte;
  • riapplicare la crema se si pratica attività in acqua (es. nuoto all' aperto).
  1. Apporto alimentare

Sebbene il mio primo consiglio sia quello di modificare la dieta per aumentare l'apporto di vitamina D, purtroppo gli alimenti che la contengono scarseggiano.

Tra gli alimenti che contengono vitamina D, ricordiamo l'0lio di fegato di merluzzo, salmone, tonno e uova.

  1. Integratori

 

In alternativa ai cibi elencati, si può ricorrere agli integratori.

E' stato infatti dimostrato che l.000-2.000 UI di vitamina D3 sono una dose sicura ed efficace da assumere tutto l'anno.

Ecco cosa consiglio per sfruttare al massimo questo prezioso composto:

per tutto l'anno, se possibile, proteggetevi se vi esponete al sole, ma cercate di beneficiare della luce naturale per almeno 15-30 minuti al giorno;

aumentare l' assunzione di cibi ricchi di Vitamina D3 per sopperire a ciò che il sole e il cibo non riescono a darvi

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Daniele Esposito

 

La Vitamina B e i suoi benefici

Vitamina B, quali sono i suoi benefici?
La vitamina B, è un insieme di otto diverse vitamine, ognuna delle quali svolge le proprie distinte funzioni.

La vitamina B, è un insieme di otto diverse vitamine, ognuna delle quali svolge le proprie distinte funzioni.
B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5 (pantotenato), B6 ​​(piridossina), B7 (biotina), B9 (acido folico) e B12 (cobalamina) compongono questa famiglia di vitamine.
La vitamina B è ben nota per aiutare a trasformare il cibo in energia, aiuta a formare i globuli rossi ed è fondamentale per lo sviluppo e la funzione delle cellule.

Quali sono i benefici?

 

Le vitamine del gruppo B hanno un ruolo essenziale per il benessere del nostro corpo, infatti hanno un impatto diretto su energia, funzione cerebrale e metabolismo cellulare.

  • Promuovono la crescita dei capelli
  • Migliorano la qualità della pelle, unghie e ossa
  • Permettono il corretto funzionamento energetico
  • Stimolano sa sintesi e riparazione di DNA /RNA
  • Mantengono il cuore sano.
  • Migliorano la digestione
  • Mantengono una corretta funzione nervosa

L'adulto medio dovrebbe assumere 2,4 microgrammi al giorno. Come la maggior parte delle vitamine, la B 12 non viene prodotta dal corpo, ma deve essere introdotta con il cibo o integratori.
Le ricerche scientifiche in tal senso, hanno stimato che il 3,2% degli adulti di età superiore ai 50 anni ha un livello di vitamina B molto basso e che il 20% potrebbe avere una carenza di tale vitamina.

La mancanza di vitamina B non comporta automaticamente la comparsa di malattie, ma espone a dei rischi maggiori e può dare luogo a manifestazioni insolite.

Infatti se si soffre di debolezza, stanchezza e affaticamento, potrebbe esserci una carenza di vitamina B1 e B5.
Se invece si soffre di Instabilità emotiva, irritabilità e difficoltà di concentrazione, potrebbe esserci una carenza di vitamina B6.

 

Per garantire un migliore apporto di vitamina b, prediligere alimenti biologici e conservali brevemente, al buio e in luoghi freschi asciutti prima di consumarli.
In alcuni casi è utile assumere integratori di vitamina b, specifici o, nella maggior parte dei casi un complesso di vitamina B potrebbe essere la soluzione più completa.

Per mantenere il corpo in salute consiglio sempre di assumere un integratore multivitaminico.
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Il mio intervento in presenza del ministro dello sport Spadafora

Giovedi 23 Gennaio in occasione dell'evento tenuto ad Arzano ho avuto il piacere di essere un relatore e divulgatore del benessere in presenza del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora.

Un evento realizzato all'insegna dello sport. “Nessuno è in fuori gioco” per sensibilizzare il bisogno di indurre le nuove generazioni all'allenamento quotidiano e al movimento.

Presenti circa 300 ragazzi di diverse discipline per sostenere l’idea che nella città esistono realtà sportive che sostengono i propri ideali spesso senza alcun supporto dello stato.

“Dopo 30 anni di allenamento e 16 nel settore imprenditoriale del fitness, posso assicurarvi cari ragazzi che praticare sport e allenarsi quotidianamente fa raggiungere obiettivi inimmaginabili, anche nella vita personale. Impegnarsi per vincere una partita di calcio, di pallavolo, per vincere un incontro di Taekwondo, significa superare se stessi e forgiare tanta personalità e disciplina che vi aiuterà per il vostro futuro”.
Queste le mie parole nel discorso di sensibilizzazione all'allenamento e alla nutrizione sportiva dedicato ai ragazzi presenti.

Il ministro Spadafora ha inoltre assistito e relazionato vari interventi delle associazioni sportive di Arzano tra cui la pallavolo e il basket, la ginnastica Artistica e il Karate della Galactica Palestre.

Lo sport è un motore fondamentale per trovare la forza di reagire ed agire

racconta il ministro dopo avere ascoltato la storia di un atleta in carrozzina che non si è arreso e anzi sta lottando anche per avere un furgoncino in modo da andare agli allenamenti con i suoi compagni di squadra.

Il ministro ha mostrato grande umanità e affetto verso le richieste delle associazioni impersonificando in quel momento il vero portatore sano di benessere.

Guarda il video:

Un allenamento semplice e funzionale

Ecco a te un nuovo allenamento della rubrica Allenati con Daniele Esposito.
Un programma di allenamento semplice da poter fare a casa oppure in palestra utilizzando alcuni attrezzi e spesso il proprio corpo. Utile per chi vuoi approcciarsi all'allenamento sano, per chi vuole dimagrire, ma innanzitutto uno spunto per tanti trainer che vogliono dei concetti base su cui poter strutturare le proprie schede.

Iniziamo.

Programma #19 -> Allenamento molto semplice e funzionale. Adatto a chi ha grasso e accumuli sulla parte superiore del corpo (soggetto androide). I movimenti devono essere abbastanza lenti e controllati, è inutile velocizzare gli esercizi, tanto il tempo trascorre sempre allo stesso modo.

Si! infatti è un circuito a tempo.

La semplicità degli esercizi serve proprio per attivare il dimagrimento verso il 10º minuto di esecuzione consecutiva. Provaci e mi dirai. Ti consiglio sempre di completare il circuito con una stazione aerobica tipo bike 3 min liv 3 oppure saltelli sul posto stile corda.

Piegamenti leva corta 10 reps
lat machine avanti 10 reps
Crunch da terra 10 reps
Bike 3 min liv 4 80 watt oppure saltelli sul posto

↘️Ripeti x 20 minuti senza pausa. Si venti minuti senza fermarti.
Guarda il video:

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Daniele Esposito

Camminare fà realmente dimagrire?

NO! Perché altrimenti le persone non si allenerebbero più

Ma camminare fa realmente dimagrire, perché mette in moto una serie di meccanismi e di abitudini che portano al dimagrimento, quindi la camminata, in terza persona, fa dimagrire.

Inoltre camminare ti permette di migliorare la tua salute in generale.
Fa abbassare il glucosio, quindi c’è meno rischio di diabete.

Camminare all’aperto fa bene alla vista, perché ci aiuta a generare delle emozioni guardando lontano che al giorno d’oggi abbiamo un po’ perso, visto siamo portati a stare spesso ad una distanza ravvicinata da un libro, un pc o uno smartphone, quindi non guardiamo lontano.

La passeggiata all’aperto, è consigliata dai dottori perchè migliora l’umore e diminuisce la depressione.

Molte persone passano le proprie giornate dietro una scrivania.

Questo stile di vita sedentario può influenzare negativamente i nostri corpi a livello cellulare mettendoci a rischio di una serie di problemi e malattie cardiache.

Iniziare ad introdurre la camminata quindi è una buona strategia per iniziare a volersi bene.

Ricorda però che la camminata fa dimagrire se abbinata ad una corretta alimentazione ed ad un allenamento fisico.

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Daniele Esposito

 

Ma le tue feci che forma hanno?

Ora, mantenendoci a distanza di sicurezza, ci avviciniamo al mucchietto misterioso.

Componenti

Molti pensano che le feci siano costituite soprattutto da quel che hanno mangiato. Non è vero! Le feci consistono per tre quarti d'acqua. Ogni giorno perdiamo circa 100 millilitri di liquidi. Durante un processo digestivo completo l'intestino ne assorbe dagli 8 ai 9 litri circa.

Quel che vediamo nel water è dunque il risultato di un processo di assoluta efficienza, anche per quanto riguarda il contenuto d'acqua. Se le feci possiedono un quantitativo d'acqua ottimale, sono abbastanza morbide da trasportare in tutta sicurezza all'esterno gli scarti del nostro metabolismo.

Un terzo delle componenti solide sono batteri. Hanno portato a termine il proprio lavoro come flora intestinale e ora smettono di svolgere un servizio attivo. Un altro terzo è costituito da fibre vegetali non digeribili. Più verdura o frutta mangiamo, più i mucchietti saranno voluminosi. Dai normali 100 - 200 grammi di escrementi al giorno, si può dunque arrivare a produrne 500 grammi.

L'ultimo terzo è un miscuglio di cose. Consiste di sostanze di cui l'organismo vuole liberarsi, come per esempio rimasugli di farmaci, pigmenti o colesterolo.

Colore

La pigmentazione naturale delle feci umane varia dal marrone al marrone giallognolo, anche se non abbiamo mangiato nulla di quel colore. Lo stesso vale per l'urina, che tende sempre al giallo. Questo dipende da una sostanza molto importante che produciamo ogni giorno: il sangue. Ogni secondo vengono create 2,4 milioni di cellule ematiche nuove.

Nel frattempo, però, ne vengono distrutte altrettante. La pigmentazione rossa iniziale passa al verde poi al giallo (il fenomeno si osserva anche quando si prende una botta e il livido bluastro muta colore con il passare del tempo). Una piccola parte di giallo viene eliminata direttamente con urina. La maggior parte passa dal fegato all'intestino. Qui i batteri possono introdurre un'altra pigmentazione: il marrone. Saper riconoscere le cause delle varie tonalità di colore dei nostri escrementi può essere estremamente utile.

MARRONE CHIARO A GIALLO Questa tonalità può derivare dalla sindrome di Gilbert, patologia benigna in cui l'efficienza dell'enzima che controlla la scomposizione del sangue è ridotta al 30% delle sue potenzialità. Di conseguenza, arrivano meno pigmenti all'intestino. La sindrome riguarda l’8 per cento della popolazione, dunque è piuttosto diffusa.
La colorazione gialla degli escrementi può derivare anche da problemi legati ai batteri intestinali: se questi non lavorano bene, non generano neppure la pigmentazione marrone. L'assunzione di antibiotici o la diarrea possono compromettere la produzione di pigmenti.

DA MARRONCINO CHIARO A GRIGIO
Quando i dotti che collegano fegato e intestino si bloccano (perlopiù dopo la Cistifellea), è possibile che i pigmenti del sangue non arrivino alle feci. Avere i dotti bloccati non è mai un buon segno; appena si notano tonalità grigiastre è dunque il caso di andare dal medico.

NERE O ROSSE II sangue coagulato è nero, quello fresco è rosso. Stavola non si tratta però solo della pigmentazione che può diventare marrone. Questi due colori denotano la presenza di intere cellule del sangue. Se si hanno le emorroidi, tonalità rosso chiaro non destano ulteriori preoccupazioni. Qualsiasi sfumatura più scura deve essere sottoposta all'esame del medico, a meno che il giorno prima non si siano mangiate barbabietole rosse.

Ma che forma ha la mia cacca?
La scala delle feci di Bristol esiste dal 1997. Non è poi così tanto i tempo, se si considera che è da molti milioni di anni che esistono gli escrementi. La scala mostra sette diversi tipi di consistenza e può tornare molto utile, perché la maggior parte della gente non parla volentieri dell'aspetto della propria cacca.

Non ho niente da ridire su questo tipo di omertà; in fondo, non è necessario parlare proprio di tutto. II problema è che le persone che presentano feci sane sono convinte che sia tutto perfettamente normale. Le hanno sempre viste così. Una buona digestione, che culmina in feci dal contenuto idrico ottimale, corrisponde al tipo 3 e 4. Le altre forme non dovrebbero essere all'ordine del giorno. Se invece lo sono, è il caso di rivolgersi a un buon medico per individuare eventuali intolleranze alimentari o problemi di stipsi.

La versione originale della scala delle feci è stata realizzata dal medico inglese dottor Keri Heaton.
Tipo uno: palline separate tra loro dure come noci difficili da espellere
Tipo due: a forma di salsiccia ma grumose
Tipo tre: a forma di salsiccia ma con crepe in superficie
Tipo quattro: a forma di salsiccia o serpente lisce e morbide come dentifricio
Tipo cinque: pezzi morbidi separati fra loro e dei bordi ben definiti
Tipo sei: pezzi soffici dei bordi frastagliati e pastosi
Tipo sette: feci acquose senza pezzi completamente liquide

Il tipo di feci che produciamo può dare un'idea sulla lentezza con cui il nostro intestino trasporta i componenti indigeribili dell'alimentazione. Per il tipo 1, i resti della digestione impiegano circa cento ore (stipsi), per il tipo 7 intorno alle dieci ore (diarrea). Il tipo 4 è considerato il più vantaggioso, perché presenta un rapporto ottimale fra liquidi e solidi. Chi trova il tipo 3 o 4 nel water, può anche osservare quanto impiegano i pezzi ad affondare nell’acqua.

Le feci non dovrebbero raggiungere immediatamente il fondo della tazza, perché in tal caso può essere che contengano ancora troppe sostanze non del tutto digerite. Se invece gli escrementi non affondano così in fretta, significa che contengono piccole bolle d'aria che li fanno galleggiare. Questo dipende dalla presenza di batteri intestinali solitamente molto utili e, se per il resto non si soffre di flatulenza, è un buon segno. Cari lettori, ecco terminata la piccola lettura sulle feci.

Fonte Giulia Enders – L’intestino felice , Dottor Keri Heaton

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Vuoi dormire meglio?

I segreti di un buon sonno

Dormire bene di notte è cosi importante da indurre a pensare che sia del tutto normale cercare la posizione più comoda possibile. Tuttavia, una posizione scorretta può essere dannosa. Bisogna evitate di dormire in posizione che vi obbliga a girare la testa di lato per respirare, ruotando il collo in modo innaturale. Inoltre, se la testa poggia sul cuscino si inclina la colonna vertebrale e si esercita pressione sui dischi intervertebrali e sulle faccette articolari, pure sui muscoli e legamenti del collo e delle spalle.

Un'eccessiva sollecitazione di queste parti può inasprire eventuali problemi al collo già esistente o predisporre a traumi futuri. Talvolta le abitudini del sonno dipendono da stati dolorosi, e in taluni casi l'uso di cuscini può essere d'aiuto.

Se soffrite di lombalgia, dormire su un fianco può risultare più confortevole con un cuscino tra le gambe se invece preferite stendervi sulla schiena, collocati il cuscino sotto le ginocchia.

Se soffrite di dolori ad una spalla, coricatevi sul lato sano e appoggiare il braccio dolorante su uno o più cuscini davanti a voi.

Molti si svegliano col torcicollo a causa di un cuscino inadatto o mal posizionato. Quando dormite sul fianco, il collo necessita di un sostegno affinché la testa possa poggiare in posizione stabile e neutra.

Senza questo sostegno il collo si inclina verso il basso e induce la spalla a incavarsi comprimendo i nervi e i vasi sanguigni e causando dolore al collo e al braccio.

Appoggiare tutto il collo sul cuscino anziché soltanto la testa: in questo modo procurerete sostegno all’intera area dall'estremità della spalla fino alla base del cranio.

A questo scopo si adattano bene cuscino ortopedici o imbottiti di piume.

Altrettanto importante è la misura in cui materasso accoglie il corpo: la maggior parte le persone dice di preferire un materasso rigido: ma se ci si corica di fianco su una superficie rigida, l’estremità della spalla e dell’anca esterna sono particolarmente sollecitate perchè devono sorreggere il peso dell’intero corpo.

Una superficie leggermente più soffice consente al corpo di affondarmi il materasso con conseguente riduzione della sollecitazione su una spalla e anca e ma tutte le parti intermedie.

Bibliografia Christian Bud osteopata Londra

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