Ecco un semplice workout per tenerti in allenamento a casa o in palestra in soli 20 minuti, utilizzando solo il tuo corpo. Concentrati sulla respirazione e cerca di eseguire movimenti lenti. Gli esercizi sono 3 e vanno eseguiti in circuito senza pausa. Puoi recuperare alla fine di ogni circuito per un massimo di 30 secondi. o 1° esercizio -> crunch reverse inclinato da eseguire per 30 secondi per lato o 2° esercizio -> stabilizzazione in movimento da eseguire per 30 secondi o 3° esercizio -> Burpee + plio push up prona da eseguire per 30 secondi (opzione facile -> push up ginocchia a terra) o Ripeti il circuito per 5 volte con recupero di 60 secondi massimo. "io ne ho fatti 11..." Voglio darti un ulteriore consiglio: Inizia sempre con un riscaldamento blando tipo corsa sul posto per 5 minuti e termina sempre l'allenamento con un hiit dimagrante: 5 x (saltelli sul posto stile corda 1 minuti + 30 secondi di recupero). Daniele Esposito Vuoi un percorso personalizzato?Contattami
Spesso si parla di periodi di MASSA, senza conoscere cause e motivazione di questo aumento del volume muscolare e mi chiedono cosa significa quel " 3 N " accanto alle ripetizioni. Ecco dei brevi cenni sull'IPERTROFIA MUSCOLARE. Tutti sappiamo che l'allenamento con sovraccarichi genera ipertrofia muscolare, ossia l'aumento del diametro delle fibre muscolari. Si può parlare di ipertrofia temporanea e di ipertrofia permanente. Ipertrofia temporanea: è quel gonfiore che si verifica al termine dell'allenamento con sovraccarichi, che dipende da un accumulo di fluidi (edema) negli spazi interstiziali e intracellulari del muscolo. Questo tipo di ipertrofia è di breve durata, infatti passata qualche ora dall'allenamento i fluidi ritornano nel sangue e il "pompaggio" scompare. Ipertrofia permanente: è un aumento di dimensione del muscolo che si verifica dopo un lungo periodo di allenamento con sovraccarichi e rispecchia modificazioni strutturali nel muscolo, determinate da un aumento di dimensione delle fibre muscolari esistenti (ipertrofia) e/o da un aumento di numero di fibre muscolari (iperplasia) (Wilmore e Costill, 2005). Le teorie che spiegano questo fenomeno non sono ancora del tutto ben chiare, ma si pensa che il fenomeno dell'ipertrofia muscolare sia multifattoriale e comprenda: - aumento delle proteine contrattili di base: le miofibrille; - aumento del numero di filamenti di actina e di miosina; - accrescimento ed ispessimento dei tessuti connettivi, tendinei e legamentosi; - aumento del liquido sarcoplasmatico, dato da una maggior vascolarizzazione dei tessuti; (Cometti, 1998) - iperplasia muscolare, ovvero l'aumento del numero di fibre, fenomeno che da sempre crea molte discussioni, ma che ultimamente è stato verificato anche nella fisiologia umana. Ogni allenamento, qualsiasi tecnica userete agirà su questi fattori, determinando l'aumento più o meno marcato dei vostri muscoli. I principi fisiologici su cui si basano gli allenamenti nel Body Building sono proprio questi, e infatti l'obiettivo degli allenamenti prettamente ipertrofici (superset, triset, stripping, rest pause, doppio impatto, negative, ecc…) è ricercare la massima deplezione delle sostanze energetiche e proteiche della fibra muscolare in modo da poter attuare, attraverso la supercompensazione, una ricostruzione maggiore del patrimonio energetico-muscolare, determinando un accrescimento dei volumi muscolari. Secondo i maggiori autori, se il lavoro è dedicato all'ipertrofia muscolare il numero di ripetizioni sarà compreso tra le 15-6 ripetizioni (70-85% di 1 RM) (Bompa, 2000), il numero di ripetizioni ottimale avrà un picco intorno alle 10 ripetizioni, con velocità di esecuzione variabile (lenta, moderata, veloce) e con una frequenza (sessioni a settimana) tra le 4 e le 6 (Kraemer, 2002). A questo range di lavoro si avranno degli ottimi incrementi ipertrofici, un buon utilizzo di fibre FT IIa (gli colitiche-ossidative) e FT IIb (gli colitiche) e una buona attivazione neurale. Per curiosità, uno studio indica che l'allenamento eccentrico permetterebbe di massimizzare l'aumento dell'area della sezione traversa della fibra muscolare. Questa ricerca ha testato due gruppi nel quale il primo si allenava esclusivamente con contrazioni eccentriche e l'altro con sole contrazioni concentriche. Dopo 36 settimane coloro che seguivano l'allenamento eccentrico riportarono oltre che un maggiore aumento della forza, anche un netto incremento dell'area delle fibre di tipo FT (fibre veloci), circa 10 volte superiore all'altro gruppo. Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Per contrastare la cellulite, solo un’azione costante e a 360° può produrre risultati soddisfacenti, integrando alimentazione, allenamento e stile di vita Come e perché Bisogna ricordare che il problema parte dall'interno verso l’esterno, quindi quando arriviamo ad avere il problema a livello cutaneo è già troppo tardi per poter agire con efficacia, in quanto la micro-circolazione interna è già molto danneggiata. Il segnale di stanchezza agli arti inferiori nelle attività deve essere interpretato come un problema circolatorio e non muscolare, e quindi valutato come un segnale. Uno tra i tanti motivi riguarda l’accumulo di tossine che nelle donne tendono ad addensarsi in tre zone ben specifiche e cioè: - Sangue e Linfa - Placenta - Bacino/cosce/glutei/braccia. Se alimentazione, sport e stile di vita sono in equilibrio, l’organismo normalmente accumula scorie solo nei primi due depositi. L’allenamento con i pesi è molto importante in quanto mette in movimento i liquidi (limitando così il ristagno) con la cosìddetta pompa muscolare. Il gluteo moscio, ad esempio (caduta del gluteo) comprime i tessuti delle cosce, con una fuoriuscita laterale di un eccesso di tessuto a livello della faccia alta-esterna della coscia. I buchetti sulla pelle che si vedono quando si è in piedi sono proprio dovuti ad un gluteo decisamente poco allenato: sono dovuti ai tessuti sopra-fasciali che tendono a cadere per gravità e che stirano i filamenti connettivali che normalmente li tengono aderenti ai muscoli. Bene quindi eseguire squat pesanti. è importante però iniziare sempre un allenamento con i pesi dalla parte bassa, per poi passare ai distretti superiori. Consigli - Evitare l’assunzione di cibi molto salati o l’eccessivo consumo del sale: questo può generare un aumento della ritenzione idrica per diluire il sale in eccesso. - Aumentare il consumo di frutta e verdura è molto utile, poiché grazie al loro alto contenuto di fibre possono favorire l’attività intestinale. La stitichezza causa pienezza intestinale e conseguente iperpressione delle vene del bacino che raccolgono il sangue proveniente dalle gambe e queste vene possono cedere. - Bene l’utilizzo delle tisane non dolcificate altrimenti si ingeriscono troppi zuccheri. Un’alternativa è rappresentata dagli integratori a base di the verde, Guaranà, Frassino, Gramigna, Betulla, Pilosella, che hanno un’ottima azione drenante e depuratrice. - Bere molta acqua per eliminare sostanze tossiche e favorire la diuresi. È giusto evitare l’acqua con alto contenuto di sodio (trattiene acqua nei tessuti) ma è ancora più giusto controllare che il valore del residuo fisso a 180° sia almeno inferiore a 80: conta poco bere un’acqua con poco sodio se poi il residuo fisso è molto alto. Bere in modo corretto significa bere almeno: 2 bicchieri al mattino + 3 bicchieri metà mattina + 3 bicchieri a pranzo + 2 bicchieri a metà pomeriggio + 2 bicchieri a cena. Bere nel modo corretto è la base per combattere la cellulite! - Dopo la doccia, tenere le gambe alte per circa 1’/3’: favorisce la circolazione. - Le creme anti-cellulite non sono un rimedio unico, non hanno effetti miracolosi ma se sono di buona qualità danno il loro contributo. Migliorano la circolazione e rendono la pelle più elastica. - Capi di abbigliamento molto stretti come jeans e corpetti rallentano la circolazione. Tacchi molto alti non permettono un ritorno venoso per mancato sfruttamento dell’azione della pompa del Lejar. indossati quotidianamente non ti aiuteranno. - Da evitare possibilmente l’utilizzo di calze tipo gambaletti: generano pressione eccessiva nella zona poplitea rallentando notevolmente la circolazione. - Per aiutare il processo di smaltimento delle tossine è importante fare dei periodici bagni basici, cioè mettere 120-150 gr di bicarbonato di sodio nell’acqua calda e rimanere almeno 30-60’ nella vasca. In questo modo le tossine acide migreranno dentro l’acqua resa alcalina dal bicarbonato che infatti diventerà grigiastra. - I fattori di rischio quali fumo, alcol, stress, pillola anticoncezionale dovrebbero essere eliminati. - Molto utili sono i massaggi fatti con regolarità e da personale qualificato. - L’attività fisica è sempre molo importante e bisognerebbe fare sempre almeno mezz’ora di esercizio fisico al giorno regolare e costante. Lavorare molto su mobilità articolare, stretching (soprattutto diaframmatico), lavoro propriocettivo meglio se scalze. - Lavoro su respirazione: tanto più è profonda tanto più la linfa si muove e maggiore è la rimozione edematosa: i soggetti cifotici predisposti alla cellulite infatti hanno, a causa della loro chiusura delle spalle, una respirazione più corta. - Sollecitare le strutture sotto al piede con lavoro di camminata sul tapis roulant, meglio se a piede scalzo, variando velocità e pendenza e senza correre perché i ripetuti impatti con il terreno possono causare micro lacerazioni alle membrane delle cellule adipose che, a lungo andare, possono peggiorare la situazione. - Alla fine dell’allenamento degli arti inferiori defaticare sempre: 3’ gambe alte. - Attività aerobica 2-3 volte per settimana per 20’, con FC che passerà dal 65% della FCmax con formula di Karvonen per arrivare al 75%. Bene i lavori a circuito, perché i cambi di distretti corporei interessati creano un miglioramento della macro e micro circolazione. - Rispettare le fasi dell’allenamento: riscaldamento, fase centrale, defaticamento. Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Quante volte ti è capitato di "fare i salti mortali" per perdere dei chili in eccesso per poi vedere il tuo risultato svanire in poco tempo? Ciò succede perchè hai smesso di dare l'input di Dimagrire al tuo corpo tornando a mangiare tanti carboidrati o pochissime calorie e fermando il suo motore, il METABOLISMO. Il "Metabolismo" è l'insieme dei processi chimici che avvengono nel nostro corpo , questi processi avvengono con lo scopo di processare l'energia presente negli alimenti ed assimilarla per soddisfare le nostre cellule. Vuoi scoprire come accelerare il tuo ritmo metabolico in modo naturale? Ti svelo i 5 trucchi per stimolare il metabolismo: 1. L’esercizio fisico fa aumentare il tasso metabolico. L’allenamento in generale consuma più calorie, ma innanzitutto innesca un meccanismo di rigenerazione cellulare post esercizio che a sua volta impiega un bel po’ di calorie per completare la sua azione. Io consiglio l’allenamento a circuito, il modo migliore per spingere metabolismo a tutto gas. 2. Mangiare a sufficienza: un’eccessiva diminuzione dell’apporto calorico può provocare un andamento del metabolismo a scopo di conservare energia. Non serve digiunare! 3. Mangiare spesso stimola il metabolismo: suddividendo l’apporto calorico in un numero maggiore di piccoli pasti piuttosto che in uno o due pasti abbondanti tipo solo pranzo e cena, si contribuisce ad aumentare il tasso metabolico. 4. Consumare grassi buoni quasi ad ogni pasto come mandorle ed altri semi oleaginosi, fa in modo che la glicemia risulti sempre bassa. Stesso discorso può valere per le proteine: consumare un quantitativo maggiore di proteine nei pasti principali, accelerare il metabolismo più dei carboidrati. L’azione dinamico specifica delle proteine è più alta, praticamente il corpo per smaltire proteine ed assimilarle, impiega più energia. 5. Proteggere la massa magra: maggiore la massa muscolare tante più calorie si bruciano. La perdita di massa magra, muscolare, causata da diete troppo rigide o da sovrallenamento, provoca un rallentamento del metabolismo, ostacolando il processo di dimagrimento e favorendo la ricostruzione delle riserve di grasso corporeo una volta terminata la dieta. Guarda il video Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Può capitare. La settimana scorsa vi eravate ripromessi di allenarvi 4 volte, invece per qualche ragione l’avete fatto solo una volta. Oppure volevate andare a correre alle 18:00, poi siete rimasti incollati davanti al tv. Magari sareste in palestra in questo momento se solo non vi sentisse un po’ stanchi, se non fosse tanto lontana e se vi ricordaste dove avete messo le scarpette… Procrastinare non è necessariamente un problema se capita una volta ogni tanto, ma se diventa un’abitudine rischia di interferire seriamente sui vostri obiettivi fitness ma a anche sulla vostra vita. Come impedire che questi attacchi di pigrizia prendano la meglio su di voi? OBIETTIVI PIU’ APPROPRIATI Probabilmente ritenete di avere già fissato degli obiettivi per l’allenamento, ma la vostra tendenza a procrastinare indica che non sono abbastanza sentiti o specifici. “Fissare obiettivi è di per sé un fattore motivante, perché ci fa vedere il presente in prospettiva. Anziché limitarvi a decidere di fare un po’ di esercizio, decidete quali risultati specifici vi aspettate dall’allenamento”. Vi allenate per diventare più forti, per avere un aspetto più muscoloso, per eliminare il grasso superfluo o per migliorare le prestazioni sportive? Cercate di scoprirlo. Il passo successivo consiste nel fissare traguardi specifici da raggiungere in un determinato lasso di tempo, verificando progressi compiuti in quella direzione ogni due mesi circa. Se ad esempio i accorgo di aver aumentato i carichi nei curl, questo mi darà la spinta ad andare avanti. A volte il problema è rappresentato da obiettivi esagerati. Potrebbe essere il fatto di non ottenere i risultati preventivati e tenervi lontano dalla palestra. PIANIFICAZIONE SERIA Annotare gli orari delle prossime sessioni di allenamento su un’agenda o un calendario e rispettare l’impegno come fareste con qualsiasi altro appuntamento. “Se stabilite un’ora precisa in cui allenarvi, è più probabile che lo facciate davvero. Se invece cominciate a dire “Oggi penso di allenarmi a una qualche ora”, rischiate di non farcela. Se vi capita spesso di avere un impegno inderogabile che vi chiama altrove all’ora in cui dovreste allenarvi o se vi sentite stanchi e poco motivati, modificate il piano in modo da adattarlo alle vostre esigenze. ALLENAMENTO CON QUALCUNO Il motivo dell’efficacia di questa regola è molto semplice: se ci si da appuntamento a qualcuno in palestra, ci sono buone probabilità di rispettare l’impegno con puntualità (sempre che questo qualcuno sia una persona puntuale). Non è indispensabile allenarsi insieme, sebbene molti lo trovino motivante. “Allenarsi insieme a qualcuno serve a spronarsi a vicenda”. DATTI UN PREMIO Dato che può volerci del tempo prima di riuscire a vedere i benefici dell’esercizio fisico, concedetevi qualche gratificazione più immediata. “Stipulate un contratto comportamentale con voi stessi, promettendovi di regalarvi qualcosa che vi piace, ad esempio una serata al cinema, se manterrete gli impegni della settimana. Se i premi sono adeguati, rimarrete sorpresi dall’efficacia di questa semplice forma di auto-corruzione. COMPROMESSO DI 5 MINUTI Quando proprio non vi sentite di allenarvi nel giorno e nell’orario stabilito, dite a voi stessi che farete solo cinque minuti e che, se a quel punto non avrete voglia di andare avanti, lascerete perdere. Nella maggior parte dei casi, così facendo si finisce per completare l’intera sessione. RITROVATE LA MOTIVAZIONE Se ultimamente avete saltato qualche allenamento, dovete ripensare ai motivi che vi hanno spinto a cominciare un programma di esercizio. “Un allenamento mancato non è la fine del mondo, si può benissimo ricominciare. Se le sessioni mancate sono due o se avete saltato una settimana, vi conviene chiedervi perché mancate l’allenamento. Riflettete poi su ciò che l’esercizio fisico importante per voi, sottolineandone gli aspetti positivi e i benefici”. COSTRUITEVI UN’IDENTITA’ DA PERSONA ATTIVA “Il fatto di concepirsi come una persona attiva e sportiva può risultare molto motivante, soprattutto se gli altri ti danno un rinforzo positivo in questo senso e se ti piace essere considerato così”. In parole povere, cominciare a vedervi come una persona in forma. Iniziate a frequentate persone attive che sappiano apprezzare i vostri progressi, acquistate vestiti che mettano in risalto le vostre qualità fisiche. Man mano che iniziate a vedere l’esercizio fisico come una costante della vostra vita, smetterete di saltare sessioni. DANIELE ESPOSITO Vuoi un percorso personalizzato?Contattami
Professione cuoco Daniele ha segnato per me un enorme cambiamento da tutti i punti di vista: attentissimo e scrupoloso, ma soprattutto mi ha sempre dato la giusta carica per ottenere i risultati prefissati. Il mio percorso con “il metodo” di Daniele Esposito, mi ha portato oggi (luglio 2017) a perdere 20 kg! Un risultato che nemmeno io all'inizio (Febbraio 2017) mi aspettavo ma che, con il passare del tempo , le giuste motivazioni, la professionalità di Daniele e del suo staff ho raggiunto facilmente. E non c'è cosa più bella, vi assicuro, di essere ripagato dei sacrifici fatti nel corso del tempo. Luca Grimaldi Vuoi un percorso personalizzato?Contattami
Non serve fare cinque pasti al giorno se...
Per mantenersi sani e dimagrire non basta mettere nel piatto i nutrienti indispensabili e mangiare 5 volte al giorno, bisogna anche saper soddisfare le necessità dell’organismo nel momento giusto, perché è regolato su un ritmo esatto che viene studiato dalla cronobiologia (scienza che analizza le fluttuazioni periodiche di funzioni e parametri biologici negli organismo viventi). È necessario che comprenda che devi sottostare a ritmi naturali essenziali, i cicli circadiani (ovvero che durano un giorno), che ti obbligano a rinnovare l’apporto alimentare ogni 24 ore. Il nostro corpo ovviamente ha bisogno di nutrimento in questo lasso di tempo. Deve ubbidire alle leggi naturali che regolano gli orari appropriati per consumare i pasti e i differenti nutrienti, insomma non troppo tardi ne troppo presto, dobbiamo per forza mangiare all’ora giusta. Dalle 12 alle 20 il corpo si trova al massimo delle sue capacità per nutrirsi e digerire gli alimenti, dunque è il momento migliore per assumerli, il tempo ideale per assimilare grazie all’intensa attività della apparato digerente, fegato e reni. È in questo periodo che vanno consumati pranzo e cena, quando si mette in moto il lento lavoro per smontare gli alimenti e ricostruire le sostanze nutritive. Per essere utilizzati dall’organismo gli alimenti devono essere trasformati, ossia metabolizzati per estrarne le sostanze nutritive. Il prodotto di questa degradazione produce degli scarti che devono essere eliminati. Ragione per cui la fase mattutina dell’eliminazione è cosi importante. L’alimentazione moderna produce una quantità più o meno abbondante di scorie acide: oltre un certo limite, gli acidi accumulati provocano una gelificazione del liquido mesenchimale incompatibile con un suo corretto funzionamento. Prima dell’eliminazione c’è la fase della rigenerazione che inizia intorno alle ore 20:00. Il flusso di sostanze nutritive diminuisce, il moro assorbimento e la digestione sono stati assicurati, quindi il processo metabolico di modifica per dedicarsi alla rigenerazione cellulare, che si protrae fino alle 4:00 del mattino. La rigenerazione cellulare avviene durante la notte, quando l’organismo è in una condizione di riposo e di digiuno. In questa fase, le sostanze nutritive assunte attraverso gli alimenti vengono utilizzate per produrre nuove cellule o nuovi costituenti cellulari, oppure per riparare le strutture danneggiate dovute anche ad un eventuale allenamento. In questo periodo avrai una diminuzione della temperatura corporea da 37° circa a 36°. Un consiglio per favorire la rigenerazione è non mangiare durante la notte. Dopo le 4 del mattino inizia la fase dell’eliminazione, che dura circa otto ore e termina alle 12.00. la priorità del corpo diventa liberarsi dei residui tossici. Per assecondare tale fase e facilitare l’espulsione delle tossine ti consiglio di mangiare a colazione alimenti che facilitano l’espulsione, come succhi, tisane, tè verde, frutta fresca e soprattutto acqua. Purtroppo buona parte delle persone che finora ho conosciuto, non segue la cronobiologia né la scansione del giorno nelle tre fasi che ho descritto. Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Gli addominali alti e quelli bassi non esistono! Gli addominali, o meglio il Retto dell’addome è un unico fascio muscolare che permette di abbassare le coste (muscolo espiratorio) e di flettere il bacino sul torace o viceversa, aumentando la pressione addominale. Poi, tramite determinati movimenti ed esercizi interagiscono assieme al retto anche il muscolo trasverso e gli obliqui (interno/esterno), quest'ultimi specialmente quando si associa una torsione. STOP! Dove sono qui gli alti e i bassi? Il mito può essersi creato partendo da un’altra leggenda, ovvero che facendo lavorare gli addominali si “elimini la cosiddetta pancetta”. Il ragionamento potrebbe derivare dal fatto che dopo un periodo di allenamento lo strato tendente a visibili miglioramenti è quello della zona superiore dell'addome, mentre quella "inferiore" fatica ad abbandonare quello strato adiposo così duro e difficile da rimuovere. Da qui si sarà probabilmente ipotizzato che cercando di isolare gli “addominali bassi” si potesse rimediare a quell’accumulo di grasso che non garantiva l’estetica perfetta. Ora speriamo si sia fatta luce su questa "nomea" poco appropriata, compito che spetterebbe in primis all’istruttore, che in nessun modo dovrebbe assecondare certe richieste, spiegando che ciò non è possibile o anche se ideologicamente lo fosse, (in quanto specifici esercizi permettono realmente di creare maggior concentrazione a "nord o a sud" dell'addome), non si otterrebbe il risultato sperato, quello di togliere il grasso localizzato nel girovita. Ciò non significa che l'addome non sia un ottimo ausilio per rimuovere l'adipe della zona "inferiore". Una giusta e mirata alimentazione e un allenamento metabolico/funzionale può ambire a grandi traguardi! Del resto, durante un allenamento, soprattutto nella fase brucia grassi, portare maggior capillarizzazione (affluenza sanguigna) sul CORE (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) con esercizi isometrici e dinamici (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) consentono un azione maggiormente localizzata. Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Perchè nei miei programmi di allenamento inserisco il tapis roulant senza scarpe.Un ottimo motivo per iniziare a diminuire la ritenzione idrica sulle cosce e la cellulite. Quando cerco di spiegare alle mie atlete perché sono obbligate a fare il tappeto senza le scarpe se vogliono ridurre la cellulite, la loro espressione è sempre molto incredula e sbalordita. Come si può ridurre di ben 4 cm la circonferenza della coscia in un mese e attenuare la cellulite? Partiamo dai piedi.
Spesso chi presenta l'inestetismo della cellulite, ha un’insufficienza della pompa muscolare e scarso tono della muscolatura del gluteo, con conseguente crollo gravitario dei tessuti mio-fasciali, che lo ricoprono, e alterazioni nel micro-circolo locale. Ha anche difetti postulari, come l’iper-appoggio su di un arto che può causare una contrattura mastica della muscolatura e difetti nell’appoggio plantare. Il buon funzionamento dinamico del piede costruisce il segreto operativo più importante del sistema linfo-venoso degli arti inferiori. La prevenzione della cellulite parte proprio dal piede e dalla stimolazione della soletta venosa di lejars e del triangolo della volta, situato nella parte più profonda del piede, contiene le più importanti vene profonde, le vene plantari interne ed esterne. La spremitura di queste vene, ad ogni passo e movimento significativo, specialmente senza l’ostacolo di una suola da scarpa, rappresenta il vero cuore periferico e la più importante funzione vascolare del piede. Il sangue, infatti, con una passeggiata senza scarpe, verrà scagliato con forza verso la pompa centrale (il cuore) passando per le cosce, dove trasporterà con se scorie, tossine e acido lattico. Questo passaggio garantisce la riduzione della circonferenza coscia in un programma dimagrante, ovviamente con il supporto di un percorso alimentare preciso. Adesso tutte senza scarpe... Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
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