l'alimento vegetale più importante del mondo è proprio il cereale! Infatti basta pensare che cereali hanno dato il via alla civiltà; e più la popolazione del pianeta cresce, più deve contare sui cereali. In genere un cereale è il seme di una graminacea (cioè di un’erba). tale termine deriva da Cerere, la dea romana dell'agricoltura. UN PO' DI STORIA I cereali sono stati fra i primi vegetali coltivati: grano e orzo erano usati più di diecimila anni fa dagli abitanti della cosiddetta 'Mezzaluna fertile',
un’ampia zona a forma di mezzaluna che si incurva a nord e a est, da quello che ora è il confine Orientale dell'Egitto alle montagne del Tauro nella Turchia meridionale, attraverso i monti Zagros dell'Iran occidentale fino al Golfo Persico. Altre zone del mondo hanno cominciato a coltivare i cereali un po' più tardi. Nel IV millennio a.C. la coltivazione del miglio era diffusa nel corso superiore del Fiume Giallo in Cina. Circa nella stessa epoca il riso era coltivato nel Sud-Est asiatico. I cereali secchi si conservano bene, quindi non è sorprendente che la loro coltivazione si diffondesse quando i popoli si trasferivano in nuove terre. La coltivazione dei cereali e lo sviluppo di alimenti a base di cereali, come il pane, hanno contribuito in misura sostanziale alla diffusione della civiltà. Probabilmente senza i cereali la civiltà si sarebbe evoluta in un altro modo. Diversi fattori hanno stimolato la diffusione della coltivazione dei cereali:
l'aumento della popolazione;
i cambiamenti climatici;
l'addomesticamento degli animali;
lo sviluppo del commercio.
Le solide riserve alimentari garantite dall'agricoltura hanno innescato un cambiamento quantitativo con (l'aumento nel tasso di riproduzione) e qualitativo: una popolazione più sana e più adatta alle sfide ambientali. Man mano che la popolazione dei primi villaggi cresceva, era necessario coltivare più terra per nutrirla. Alla fine gli abitanti erano comunque costretti a trasferirsi in nuove zone. Quando cambiava la terra cambiavano anche l'habitat naturale e la cultura. Questo aumentava la dipendenza della popolazione dall'agricoltura, che dal canto suo esigeva il lavoro cooperativo degli abitanti del villaggio. Tutte le antiche civiltà ad alto tasso di popolazione si sono sviluppate perché erano composte in buona parte da coltivatori di cereali. Naturalmente gli eventi climatici hanno avuto una finzione importantissima nello sviluppo dell'agricoltura. Importante è stato l'addolcimento del clima, che ha provocato la fusione della maggior parte dei ghiacci polari e dei ghiacciai montani. L’aumento del livello del mare ha costretto molti agricoltori delle pianure a migrare verso zone più elevate. Nel frattempo la fusione dei ghiacciai montani consentiva ad alcuni coltivatori di grano di spostarsi a nord, verso l'Europa centrale. Importante per la diffusione dei cereali e della civiltà è stato anche l'addomesticamento degli animali. Animali come il bue, l'asino e il cammello erano usati per arare il suolo e per trasportare il grano raccolto. Questo ha portato allo sviluppo del commercio. CEREALI INTEGRALI E RAFFINATI La struttura di un chicco è fondamentalmente la stessa per tutti i tipi di cereali. La crusca è composta dei tessuti compresi fra il tegumento esterno del seme e lo stato di aleurone dell'endosperma.
L’ endosperma è il magazzino del seme ed è composto soprattutto di proteine e carboidrati. II germe contiene l'embrione, cioè la sostanza germinante del chicco. Quando il grano viene trasformato in farina, vengono eliminati la crusca, lo strato di aleurone e il germe, lasciando solo l'endosperma.
Questo comporta un vantaggio e uno svantaggio. Lo svantaggio consiste nel fatto che eliminare la crusca e il germe provoca la perdita di molti elementi nutritivi fondamentali. II vantaggio consiste invece nel fatto che la farina dura più a lungo.
Questo può essere importante in molte parti del mondo, ma non, per esempio, negli Stati Uniti dove, per compensare la perdita di nutrienti, la farina viene arricchita di nutrienti specifici fra cui ferro, tiamina, riboflavina e niacina. Nella farina arricchita la quantità di questi elementi nutritivi è leggermente più alta che nella farina integrale. L’aggiunta di altri elementi nutritivi è facoltativa. In Italia normalmente la farina non viene arricchita. Questa raffinazione è praticata anche con i cereali in cui i chicchi vengono lasciati interi. Per esempio la grande maggioranza del riso consumato nel mondo è bianco.
Il riso bianco viene prodotto in diversi stadi. Prima il riso è sbramato, per separare dall'endosperma la porzione esterna del chicco e il germe. A questo punto il riso può essere venduto come ‘riso integrale’ (tecnicamente ‘sbramato di risone’), oppure pulito e sottoposto a tre successive sbiancature per produrre riso bianco.
La raffinazione provoca la perdita di elementi nutritivi importanti, e in particolare di tiamina (vitamina B1). La carenza grave di tiamina provoca una malattia detta ‘beriberi’ caratterizzata da totale perdita di appetito, insufficienza cardiaca, ritenzione d'acqua, psicosi (disorientamento, allucinazioni, perdita di memoria ecc.), dolori muscolari e altri sintomi di funzionalità nervosa disturbata. Nei secoli passati il beriberi era relativamente comune in Asia, fra i marinai e nelle prigioni e, prima del 1890, la sua causa era ignota. Il primo indizio è stato scoperto nel 1873, quando un medico navale olandese osservò che i marinai europei si ammalavano di beriberi molto meno dei marinai reclutati nelle Indie Orientali. Diminuendo la quantità di riso bianco nell'alimentazione dei marinai i casi di beriberi calarono. Ma le autorità mediche erano ancora convinte che il beriberi fosse provocato da qualche agente tossico o infettivo presente nel riso bianco.
Takaki, un medico giapponese che prestava servizio sulle navi, fu il primo a segnalare che il beriberi sembrava una carenza nutrizionale. Takaki basava la sua conclusione sul fatto che il beriberi diminuiva fra i marinai giapponesi con aggiunte alimentari di carne, latte in polvere e verdure.
Nel 1890 gli esperimenti del medico olandese Eijkman cominciarono a chiarire la funzione dell'alimentazione nel beriberi.
Eijkman si accorse che dando da mangiare al pollame riso bianco brillato si provocavano sintomi simili al beriberi.
Aggiungendo al mangime pula di riso (il materiale rimosso dal riso integrale per produrre il riso bianco) Eijkman riuscì a guarire i polli dal beriberi. In seguito il suo collaboratore dimostrò che era possibile prevenire il beriberi in polli allevati con riso brillato aggiungendo alla loro alimentazione piselli freschi, fagiolini e carne.
Da questa osservazione i due studiosi dedussero correttamente che il cibo conteneva qualcosa che preveniva il beriberi. Nel 1911 Funk, lavorando al Lister Institute di Londra, isolò dalla pula di riso la sostanza che, a suo avviso, preveniva o curava il beriberi.
Funk chiamò la sua scoperta ‘vitamina’. In realtà, come si scoprì in seguito, quella che Funk aveva isolato era la vitamina antipellagra o niacina, la vitamina B3. Nel 1926 la tiamina pura, cioè la vera vitamina anti beriberi, venne isolata da due scienziati olandesi, Jansen e Donath, che lavoravano a Giava. Oggi il riso bianco viene spesso arricchito con tiamina e altri nutrienti persi durante la brillatura. Tuttavia il beriberi è ancora endemico in molte parti dell’Asia, dove il riso brillato e non arricchito fornisce più dell'80% delle calorie. Il beriberi e molte altre carenze alimentari nei paesi in via di sviluppo potrebbero essere prevenuti semplicemente mangiando riso integrale. La storia del beriberi e della scoperta della tiamina illustra bene il valore dei cereali integrali rispetto a quelli raffinati. Oltre a fornire molti elementi nutritivi, i cereali integrali forniscono molti anutrienti, e probabilmente molte altre sostanze sconosciute dalle proprietà salutari. Invece di togliere dai chicchi gli elementi nutritivi naturali per poi aggiungere di nuovo al cibo un piccolo numero di questi elementi in forma sintetica, non è più sensato mangiare cereali integrali? I cereali integrali sono una fonte primaria di carboidrati complessi, di fibre alimentari, di minerali e di vitamine del gruppo B.
La quantità e la qualità delle proteine nei cereali integrali è superiore a quella dei cereali raffinati.
L’alimentazione ricca di cereali integrali ha dimostrato di proteggere dal cancro, dalle malattie cardiache, dal diabete, dalle vene varicose e dai disturbi del colon, compresi il cancro, le infiammazioni intestinali, le emorroidi e le diverticoliti. PREPARAZIONE E UTILIZZO DEI CEREALI INTEGRALI I cereali vengono usati in vari tipi di preparazioni: fiocchi di cereali per la colazione, pasta, pane, risotti ecc. Forse il modo più sano per gustare i benefici nutrizionali dei cereali integrali è semplicemente quello di bollirli o cuocerli a vapore.
È possibile farlo con l'aiuto di un apparecchio per la cottura a vapore dei cereali.
Tuttavia il sistema più comune è far bollire in una pentola la giusta quantità di acqua, aggiungere la quantità necessaria di cereale, riportare a bollore, abbassare la fiamma, coprire e mescolare per il tempo che occorre. I cereali integrali sono ottimi alimenti sotto l'aspetto nutrizionale: sono scarsi di calorie, ricchi di fibra e di carboidrati complessi.
Bollire i cereali aumenta moltissimo il loro contenuto d'acqua, e questo (assieme alla grande quantità di fibra dei cereali integrali) ne accresce la voluminosità.
In altre parole i cereali integrali saziano con efficacia perché hanno molto volume. Ci sono oltre 8000 specie di piante che producono chicchi, ma solo una piccolissima parte è importante per l'alimentazione umana. Vuoi un percorso personalizzato?Contattami Daniele Esposito
Qualche giorno fa ho intrapreso una conversazione con un gastroenterologo. Un primario di un nostro ospedale partenopeo molto importante.
Si parlava purtroppo di tumori e di come sia ormai quotidiano e frequente ricevere la telefonata di un parente che ci annuncia una brutta notizia. Si parlava dei cibi da evitare e quelli da mangiare con moderazione, ma purtroppo è tutto così malato ed inquinato che non si dovrebbe mangiare più nulla. Sono rimasto colpito quando mi ha detto “sig. Esposito, una cosa ci potrebbe minimamente salvare, è il tè verde”. L’utilizzo quotidiano di tè verde ha un’ ottimo effetto disintossicante data la massiccia presenza di antiossidanti e catechine. Mi sono sentito un eroe... consiglio il tè verde ormai da anni ed io personalmente lo bevo anche il 14agosto, bollente... il giorno del mio compleanno. Ecco 13 delle tantissime proprietà di questa pozione inviataci dal signore: 1. Regolatore del metabolismo perché ha effetti ipoglicemizzanti (abbassa la glicemia), riduce quindi l’assorbimento degli zuccheri ed induce una importante attività lipolitica che favorisce l’eliminazione dei grassi.
2. Anti-stanchezza
3. Rimineralizzante per la pelle, capelli ed ossa
4. Antiossidante: combatte efficacemente i radicali liberi
5. È inserito tra gli alimenti utili nella prevenzione dei tumori
6. Tampona gli effetti negativi del fumo
7. 2 infusi al giorno sembrano ridurre il rischio di aterosclerosi del 50% perchè proteggono le arterie da nuovi depositi e quindi la formazione di nuove placche nella carotide
8. Rallenta l’invecchiamento
9. Risulta utile nel rafforzamento del sistema immunitario (da quando prendo il tè verde in modo continuativo e non più latte, quindi circa 5 anni, nonho più influenza)
10. Neutralizza l’acidità di stomaco
11. Sembra efficace come anti carie per la presenza di fluoro
12. I numerosi flavonoidi, sostanze antiossidanti, hanno azione protettiva contro l’infarto
13. Aiuta la coagulazione del sangue e la cicatrizzazione delle ferite, data la presenza di vitamina K Come si prepara? Anche se ogni varietà di tè verde ha i suoi parametri ottimali di temperatura, quantità, tempo di infusione, è possibile utilizzare delle regole generali che permettano di preparare un’ottima bevanda.
Normalmente si porta dell’acqua a temperatura di ebollizione, quindi si fa raffreddare per circa 30-60 secondi, facendole raggiungere la temperatura ottimale di 70 °C (comunque compresa tra 60° e 80°).
Non bisogna mai utilizzare l’acqua bollente (100 °C), in quanto l’alta temperatura “cuoce” le foglie e distrugge gli aromi e i componenti del tè, risultandone un gusto abbastanza amaro; per lo stesso motivo, se si utilizza un gaiwan, questo non dovrebbe essere chiuso con il suo coperchio, ma l’infusione andrebbe lasciata libera di evaporare e quindi di raffreddarsi. L’acqua calda si versa nel recipiente in cui sono state deposte le foglie di tè: è preferibile non versare direttamente l’acqua sulle foglie, ma far colpire all’acqua la parete della tazza o del gaiwan (sempre per non bruciarle). Le dosi tipiche di foglie da utilizzare corrispondono a circa 2-2,5 grammi per tazza da 200ml, ovvero circa un cucchiaino pieno. l tempo di infusione e la quantità di foglie dipende molto da chi prepara il tè. Il metodo occidentale prevede l’utilizzo di poche foglie e tempi di infusione più lunghi (circa 5 minuti come diceva anche George Orwell nel suo saggio A NiceCup of Tea), il metodo orientale invece vuole molte foglie di tè e tempi di infusione brevi (30-40 secondi). Io lo tengo in infusione giusto il tempo di spalmare la marmellata sulle mi fette biscottate, 2 minuti circa:-). Buona giornata e lunga vita a te.
Fonte Superfood, wiki,
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Quest’anno avevo deciso di prendermi 3 settimane di pausa dal mio allenamento e dal percorso alimentare che seguo. Volevo dare uno shock al mio corpo e alle mie abitudini e rigenerarmi dopo un anno sportivo-lavorativo molto intenso. Avendo organizzato un viaggio in America con la mia famiglia e precisamente in 3 stati diversi, mi sarebbe stato molto difficile seguire il percorso e organizzare il tutto tra i diversi aeroporti, hotel e resort incontrati durante il viaggio. In 20 giorni ho effettuato 2 allenamenti, di cui uno a corpo libero e uno cardio qui in Messico. Sono riuscito a sfuggire bene alle tentazioni gastronomiche americane a New york e Orlando, servendomi spesso nella catena di Fast food “Pret a manger”, che confeziona degli ottimi panini integrali con prodotti che per loro forma mentis devono essere consumati entro lo stesso giorno. Ottimo direi. Questo perchè avevo programmato di fare il mio periodo free qui in Messico (immaginate all inclusive) dove puoi scegliere qualsiasi cosa l’essere umano sia stato capace di far diventare cibo… Eppure, oggi sono intatto. La mia forma fisica è come quella di un mese fa, quando ero nel pieno degli allenamenti. Non voglio spingerti ovviamente a trasgredire ed a non allenarti, bensì voglio dimostrarti che se si lavora in modo naturale, con allenamenti che costruiscono una struttura ed ipertrofia muscolare funzionale e vera, con le basi di una sana alimentazione e la giusta integrazione alimentare, il tuo corpo resta intatto ed immune agli eventi catastrofici culinari che potrebbero nuocere alla salute e all’estetica dello stesso. Se lavori in modo continuativo ed organizzato potrai puntare anche tu ad avere un corpo che non cambia drasticamente in poco tempo, anche se per un periodo non lo alleni e non puoi mangiare come dovresti. Eppure oggi ho 35 anni e non più 20, mi chiedo spesso. Ma nonostante tutto mi nutro e mi alleno come allora, come se dovessi ancora raggiungere il mio risultato. E sai cosa mi ha realmente premiato negli ultimi 20 anni di allenamento? La mia costanza! Li sono imbattibile. Sono come la goccia che scava la roccia.Ed è quello che auguro anche a te, di essere constante.Qui puoi trovare degli ottimi consigli su come restare intatto durante le tue vacanzehttps://bit.ly/2KGgbO9 Io resto ancora qui per un po’, in attesa di caricare tutte le batterie e di far partire il NUOVO PROGRAMMA che stravolgerà il concetto di allenamento personalizzato.
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