Dareste del diesel ad una Ferrari?

La domanda retorica del titolo scaturisce dalla constatazione che troppo spesso si ha più riguardo per i bene materiali che si posseggono, rispetto alla propria persona.

Nessuno si sognerebbe mai di danneggiare una lussureggiante Ferrari con una benzina inadatta al suo motore, al contrario, all’organismo si riserva un ampio spettro di stress: posturali, lavorativi e sportivi. In questo articolo analizzeremo quelli di origine alimentare.

Per continuare con la similitudine, il diesel corrisponde, per l’essere umano-la Ferrari-, al cereale con tutti i suoi derivati (pasta, pane, biscotti…) ed ai legumi. Questi alimenti, infatti, favoriscono un ambiente iperglucidico e iperglicemico adatto alla formazione degli AGES, come ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica internazionale.

AGES è l’acronimo inglese (advanced glycation end products) per indicare prodotti estremamente instabili e reattivi derivanti da un processo chimico, la glicazione non enzimatica avanzata, che modifica proteine, lipidi e acidi nucleici, attraverso l’ossidazione del glucosio. Sono prodotti tossici e si classificano in esogeni, se derivanti dalla fermentazione,dalla cottura o dall’ossidazione atmosferica; oppure inendogeni, se si formano all’interno dell’organismo attraverso un metabolismo anormale di glucosio.

Purtroppo per fortuna, è necessario che trascorrano anni con elevati livelli di glucosio plasmatico prima che si manifestino danni biologici, al contrario della fiammante Ferrari che farebbe solo pochi metri con del diesel al suo interno.

 

Cosa accade al “motore”?

L’età adulta degli esseri umani è pressoché universalmente accompagnata da un peggioramento cardiovascolare, che è causa di più del 50% delle morti totali della popolazione adulta. La causa non è da attribuire all’inesorabile trascorrere del tempo, bensì al lento e costante accumularsi degli AGES, nel tempo.

È stata fornita numerosa e significativa evidenza sulla correlazione tra AGES e declino bio-strutturale dell’apparato cardiovascolare, motore che ci tiene in vita; per riportare degli esempi si parla di: disfunzioni contrattili, ipertrofia, fibrosi cardiaca, infarto miocardico, ipertrofia del ventri-colo sinistro, riduzione dell’elasticità vascolare, aumento della resistenza della circolazione periferica, deficitaria risposta vasodilatatoria, ipertensione, atero-sclerosi.

Queste sono tutte risposte immuni/infiammatorie ad un danno tissutale, che si manifesta a seguito dell’interazione irreversibile tra gli AGES ed i loro specifici recettori (RAGE) presenti su molte cellule, in particolare quelle dei tessuti longevi, come il miocardio, l’endotelio e muscoli lisci.

Nella fase iniziale si hanno lesioni tissutali accompagnate da modulazioni dell’architettura e delle funzioni cardiovascolari a cui seguono effetti patologici: aumento dell’adesività e della permeabilità dei tessuti sopracitati per l’AGES plasmatico e per i monociti proliferazione/migrazione delle cellule muscolari lisce rilascio di sostanze citotossiche/infiammatorie e procoaugulanti, influenza negativa sull’omeostasi del calcio miocardi e fibrogenesi interstiziale cardiaca.

Cosa si scopre alzando il cofano della Ferrari?

L’intima vascolare è formata da proteine (cellule endoteliali e cellule muscolari lisce) che creano una barriera dinamica atta a regolare permeabilità,vasodilatazione, l’omeostasi del flusso sanguigno,e l’interazione con altre cellule. È stato dimostrato, in vivo, che in un ambiente cronicamente iperglucidico le proteine subiscono l’attacco degli AGES, che, accumulandosi in modo crescente fino a superare il turnover tissuale, provocano l’attivazione dei RAGE, e la conseguente attivazione/migrazione dei monociti che arrivano ad attraversare la barriera endoteliale localizzandosi nell’intima. Questo rappresenta lo “start” di tutte le patologie elencate precedentemente. Pertanto i ricercatori hanno affermato che l’interazione tra monociti attivati e gli alti livelli di AGES endoteliale è causa dell’aterosclerosi. È stato, inoltre,studiato come lo sviluppo degli AGES, fisiologicamente legato all’avanzare dell’età sia accelerato in presenza di diabete, ed insufficienza renale, come dimostrato dalle minime registrazioni del livello di AGES nel campione mielinico di bambini, rispetto a quelle di 61enni sia sani che diabetici, risultate rispettivamente 3.5 e 11 volte superiori.

Quanto costa riparare la Ferrari?

Con un’introduzione provocatoria, la conclusione non potrebbe essere da meno: ma quanto costa curare le malattie cardiovascolari? E,soprattutto, vale davvero la pena arrivare alla chirurgia/terapia farmacologica per aggirare/tamponare patologie cosi in antitesi con la sopravvivenza,conoscendo quale sarebbe la prevenzione? E’ scientificamente provato, infatti, che cereali/legumi sono alimenti tossici per l’essere umano, adattatosi ad un’alimentazione frugivora Í(caccia e raccolta di uova, bacche, radici,tuberi) in due lunghi milioni di anni.L’alimentazione tipica delle popolazioni di cacciatori-raccoglitori ed una cottura dei cibi semplice e a basse temperature si sono rivelate, ad oggi, le più efficaci a garantire all’essere umano una vita con scarsissima incidenza di patologie cardiovascolari. Evitiamo, dunque, di nasconderci dietro a tradizioni e ingordigia: è con i nostri organi che si gioca e la vecchiaia potrebbe risultare una bellissima fase da vivere, senza bypass e palloncini nelle arterie!!

In questo articolo sono stati sottolineati i danni apportati all’apparato cardiovascolare, ma sono molti i tessuti colpiti dagli AGES, i dati raccolti e pubblicati sono alla portata di tutti, banalmente rintracciabili navigando in internet!

Buona ricerca e buon risveglio a tutti.

Fonte:

Rivista Olympians – Grazia Sansoni

Evitiamo di nasconderci dietro i tradizioni e ingordigia: è con i nostri organi che si gioca è la vecchiaia potrebbe risultare una bellissima fase da vivere.

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Daniele Esposito

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