"Ho messo i muscoli"... è un parolone! Spesso si confonde il gonfiore, edema muscolare dovuto al pompaggio dell'allenamento e alla massiccia quota di carboidrati, per MASSA MUSCOLARE.
Poi magari dopo qualche giorno allenati, per influenza o per una diarrea ricorrente (consentimi il termine), questi muscoli fittizi vanno via.
Opps! Cosa è successo? Semplicemente era gonfiore indotto dall'allenamento continuo e da un'alimentazione non bilanciata. Dimostrazione del fatto che la forza è aumentata ben poco! Se tu che stai leggendo, ti trovi in questa situazione, facci caso, utilizzi quasi gli stessi pesi di 4 o 5 mesi fa!
Con il termine P.T.O.R (Protein Turn Over Ratio), si indica il tasso di ricambio proteico di un uomo, che rappresenta l'ammontare totale di proteine, che vengono quotidianamente demolite e rimpiazzate grazie ai normali processi catabolici e anabolici del nostro organismo (tra cui l'allenamento)!
Una serie di studi hanno confermato che in media un uomo di 70kg può avere un incremento muscolare annuale massimo di 3,5kg. Ricambio annuale! Ripeto, annuale!
Questa è la differenza tra l'anabolismo muscolare naturale (senza uso di steroidi) detto ipertrofia, dove si possono accumulare 8/12,5lg di massa magra e il CATABOLISMO MUSCOLARE indotto dalla reazione del muscolo stesso e da un percorso di definizione pari a 4,5/9kg = 3,5kg di muscolo, in più di un anno!
Purtroppo il mondo degli steroidi e degli atleti alieni ingozzati di farmaci fa credere ancora che si possano accumulare più muscoli in un solo anno, senza fare uso di anabolizzanti.
Mi spiace dirti che, naturalmente, il risultato è questo, cioè massimo 3,5kg. Quindi non ti aspettare di creare una massiccia quantità di muscoli (veri), facendo un breve percorso di massa, oppure addirittura sperare che ti resti tutto il peso corporeo messo in inverno con gli addominali in vista!
L'obiettivo a cui puntare è quello di mettere su 3kg di massa muscolare buona, muscolo vero, quello che ti fa passare da 18kg di manubri su panca a 40kg nei periodi di forza! Quella massa che si vede lontano un miglio che non è fatta di acqua ma di muscolo e forza pura, quella che ti dura nel tempo e non va via appena smetti di allenarti per 2 settimane.
Vuoi sapere come fare? Dedizione all'allenamento ma, soprattutto, all'alimentazione.
Mangia la giusta quota di carboidrati in buona parte dell'anno, aumenta un po' la dose proteica e utilizza sempre grassi insaturi, come mandorle, noci e olio extravergine che, oltre a stimolare il testosterone, aiutano a mantenere fermo l'incremento di grasso riducendo la secrezione di insulina.
Negli ultimi 20 anni ho visto persone allenarsi e bruciare camion di massa muscolare con allenamenti da 2/3 ore di sessione e 7 esercizi per il petto (perché magari era carente).
Ma anche no! Questa è una scheda per chi si "dopa", invece tu che sei un atleta natural, devi allenarti meno spesso, meno a lungo e meglio! Meglio solo 2 esercizi per i pettorali ma con un carico a limite, un'esecuzione impeccabile e il recupero preciso, che 2 ore di pettorali!
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Daniele Esposito
Tutti hanno un pò di grasso, anche le persone che hanno gli addominali scolpiti.
Avere del grasso è una condizione normale. Il problema sorge quando si trova in quantità elevate e nelle parti più profonde del corpo. Infatti viene chiamato "grasso viscerale", il tessuto adiposo che si deposita all'interno dell'addome fra gli organi come cuore, polmoni, fegato, stomaco ed intestino.
Questo tipo di grasso non è sempre visibile, infatti potresti avere la pancia piatta e avere ancora del grasso viscerale.
Il grasso non si limita solo a formarsi in queste zone ma è una parte attiva del corpo che produce molte sostanze nocive. I ricercatori sospettano che il grasso viscerale produca più proteine che infiammano i tessuti e gli organi e restringono i vasi sanguigni provocando una salita della pressione sanguigna.
Il grasso viscerale viene definito anche "grasso attivo" ed influisce sul funzionamento dei nostri ormoni ed averne troppo può essere la causa di diversi problemi come:
Il primo step da eseguire è quello di apportare una modifica al proprio stile di vita, non solo sotto l'aspetto alimentare.
Infatti iniziare ad approcciarsi all'esercizio fisico è un ottima strategia per eliminare il grasso viscerale. L'allenamento aumenta la frequenza cardiaca, la forza, migliora le dimensioni dei muscoli e permette al tuo corpo di eliminare il grasso in eccesso.
Bisogna però seguire un programma di allenamento preciso, senza mai esagerare. Questo perchè il corpo, quando è troppo stressato, produce un ormone chiamato "Cortisolo" che aumenta la quantità di grasso viscerale immagazzinato nel corpo di una persona.
Se ti senti mentalmente stressato, inizia ad approcciarti a tecniche di rilassamento, meditazione e respirazione. Ti aiuteranno a sentirti meglio e ad immagazzinare meno grasso viscerale.
Per quanto riguarda invece l'aspetto alimentare, è consigliato seguire un alimentazione a basso contenuto di zuccheri e alimenti trasformati includendo proteine, verdure e carboidrati complessi.
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Allenamento cardio a digiuno?
Aiuta la perdita di grasso?
In teoria il cibo fornisce carburante per l'energia, e se non è disponibile nulla nello stomaco, il corpo deve attingere ad altri sistemi di accumulo, come le molecole di grasso.
Nella realtà quando si esegue un allenamento cardio ad alta intensità a digiuno si riduce il grasso più velocemente prima di poterlo usare come energia.
Il processo di perdita di grasso, e quindi dimagrimento non è un processo che si accende solo quando ti alleni. È una combinazione di molti fattori.
Sebbene non sia direttamente dannoso, la ricerca, sia vecchia che nuova, ha chiarito che il digiuno prima dell'esercizio non fa nulla per rendere il sistema di perdita di grasso più efficiente.
Questo non vuol dire che non puoi fare cardio a digiuno e perdere grasso.
Ma il fare cardio a digiuno è davvero utile per perdere peso?
Per comprendere appieno ciò che è meglio per il corpo, sarebbe utile capire come si verifica la perdita di grasso.
Calorie bruciate
Per dimagrire devi bruciare calorie. Ma la ricerca sul "Journal of Strength and Conditioning" ha scoperto che il cardio a digiuno non aumenta la lipolisi (il processo di combustione dei grassi) rispetto a quando hai fatto un pasto pre-allenamento.
Quindi, mentre stai bruciando calorie a digiuno, il processo effettivo di perdita di grasso non viene accelerato. Inoltre la perdita di grasso è direttamente collegata all'intensità dell'allenamento.
Quando digiuni e poi provi a fare un allenamento ad alta intensità aumenta la probabilità di non riuscire a finire gli esercizi.
Meglio fare uno spuntino pre-allenamento per spingere più forte, piuttosto che avere una sessione di allenamento scadente.
Ripartizione dei grassi
La ricerca mostra che se si desidera accelerare davvero il processo di combustione dei grassi con il cardio, è necessario farlo a bassa intensità.
Stiamo parlando di 2 ore di viaggio durante una camminata lenta, e anche allora sarebbe limitato. Chi ha 2 ore al giorno solo per fare cardio?
Perdita di peso
La considerazione finale è l'EPOC, cioè quello che il corpo continua a bruciare dopo aver smesso di allenarsi.
Mangiare prima di un allenamento aumenta il “post-combustione” rispetto a uno stato di digiuno, quindi aumenta la perdita di peso.
Puoi fare cardio a digiuno e potresti persino "sentirti" meglio senza cibo nello stomaco.
Ma fare cardio a digiuno non avrà innegabili benefici per la perdita di grasso corporeo.
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Gli addominali alti e quelli bassi non esistono!
Gli addominali, o meglio il Retto dell’addome è un unico fascio muscolare che permette di abbassare le coste (muscolo espiratorio) e di flettere il bacino sul torace o viceversa, aumentando la pressione addominale. Poi, tramite determinati movimenti ed esercizi interagiscono assieme al retto anche il muscolo trasverso e gli obliqui (interno/esterno), quest'ultimi specialmente quando si associa una torsione. STOP! Dove sono qui gli alti e i bassi?
Il mito può essersi creato partendo da un’altra leggenda, ovvero che facendo lavorare gli addominali si “elimini la cosiddetta pancetta”. Il ragionamento potrebbe derivare dal fatto che dopo un periodo di allenamento lo strato tendente a visibili miglioramenti è quello della zona superiore dell'addome, mentre quella "inferiore" fatica ad abbandonare quello strato adiposo così duro e difficile da rimuovere.
Da qui si sarà probabilmente ipotizzato che cercando di isolare gli “addominali bassi” si potesse rimediare a quell’accumulo di grasso che non garantiva l’estetica perfetta. Ora speriamo si sia fatta luce su questa "nomea" poco appropriata, compito che spetterebbe in primis all’istruttore, che in nessun modo dovrebbe assecondare certe richieste, spiegando che ciò non è possibile o anche se ideologicamente lo fosse, (in quanto specifici esercizi permettono realmente di creare maggior concentrazione a "nord o a sud" dell'addome), non si otterrebbe il risultato sperato, quello di togliere il grasso localizzato nel girovita.
Ciò non significa che l'addome non sia un ottimo ausilio per rimuovere l'adipe della zona "inferiore". Una giusta e mirata alimentazione e un allenamento metabolico/funzionale può ambire a grandi traguardi! Del resto, durante un allenamento, soprattutto nella fase brucia grassi, portare maggior capillarizzazione (affluenza sanguigna) sul CORE (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) con esercizi isometrici e dinamici (Addome, Girovita, Quadrato dei lombi) consentono un azione maggiormente localizzata.
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Daniele Esposito