Ti sei mai chiesto come mai alcuni atleti eseguono uno squat con l’asta sulle spalle e altri con l’asta sul davanti? Che differenza c’è?
Il classico squat posteriore, in cui si appoggia il bilanciere sulla parte superiore del dorso, mette l’accento sui quadricipiti, ma stimola anche posteriori e glutei più della versione frontale, con il peso sulla parte anteriore delle spalle e superiore del petto. La differenza è dettata da fattori biomeccanici.
Nello squat posteriore si è costretti a flettere maggiormente la colonna, in avanti durante l’accosciata, il che significa impegnare di più posteriori e glutei per risalire. Nella variante con il bilanciere sul davanti, invece, bisogna tenere il tronco più eretto e si stimolano molto di più i quadricipiti.
Forse conviene cercare di usare entrambe le varianti perché ciascuna offre benefici specifici.
Lo squat posteriore rende di più in termini di massa globale delle gambe e sviluppo della forza, mentre la versione anteriore è più vantaggiosa quando si desidera porre l’accento su quadricipiti poco sviluppati, riducendo lo stimolo sui glutei.
La ricerca indica che lo squat frontale potrebbe essere meno stressante per la regione lombare e le ginocchia, il che lo rende più adatto a chi ha problemi di schiena e/o ginocchia.
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