Il 6”0”1”. Una potente tecnica di ipertrofia!

6″0″1″, Ne hai mai sentito parlare?

Oggi ti rivelo una delle tecniche di ipertrofia che più adoro

 

L’inventore della tecnica “accelerazione compensatoria” è il dottor Hatfield, noto anche come “Dr. Squat” per la sua abilità di effettuare uno squat in gara con più di 450kg. Hatfield, oltre ad essere un grande atleta è anche un ricercatore di fama mondiale.

Questa tecnica si basa sul principio fondamentale legato all’analisi della traiettoria del movimento, e di conseguenza alle variazioni d’intensità del carico in base alle leve articolari.

Ogni movimento ha una parte difficile ed una facile. Ad esempio nello squat, c
ome ben sappiamo, ogni movimento presenta una parte “difficile” in contrapposizione a parti più “facili”.

Il Dott. Hatfield consiglia come applicazione pratica della tecnica di velocizzare il movimento per riuscire a superare il punto critico.  

A chi è adatta questa tecnica?

 
Questa tecnica è adatta sia per coloro che vogliono aumentare le dimensioni dei propri muscoli, ma è utile anche per chi vuole cercare di sollevare un peso maggiore.

Secondo il ricercatore, accelerando il movimento nelle fasi più semplici dell’esercizio, non soltanto sfrutteremo la velocità raggiunta per superare la fase difficile, ma riusciremo anche ad utilizzare più unità motorie durante le prime ripetizioni della serie aumentando l’entità dello sforzo non mediante il carico ma attraverso la velocità.

Hatfield suggerisce l’utilizzo di carichi che vadano dal 60 all’80% del massimale, mantenendo una velocità di esecuzione caratterizzata da una progressiva accelerazione nella fase concentrica del movimento.

Il numero delle ripetizioni consigliate varia dalle 5 alle 8. Si raccomanda logicamente di evitare di raggiungere i “fine corsa” articolari, vedi massima estensione dei gomiti o delle ginocchia, per ovvie ragioni di prevenzione.

L’utilizzo della tecnica del C.A.T. sembra maggiormente indicato nei movimenti complessi. Il C.A.T è molto utile per migliorare la forza esplosiva. Infatti sia l’utilizzo dei carichi consigliati, dai 60 all’80% del massimale, che il numero delle ripetizioni (oltre alle modalità di esecuzione delle singole ripetizioni) indicano un lavoro in grado di reclutare e sincronizzare molte unità motorie.

La possibilità di continuare a spingere “oltre” sarà probabilmente condizionata dall’esaurimento di parte delle fibre muscolari chiamate in causa già dalle prime veloci ripetizioni. La fisiologia neuromuscolare costringerà il soggetto ad accettare una inevitabile riduzione della esplosività del movimento; ma riuscendo a continuare a macinare ripetizioni, magari con l’introduzione di altre tecniche specifiche, sarà possibile esaurire il muscolo bersaglio.
 

 

Come applicarla?

Questo tipo di tecnica consiste nell’accelerare durante i punti in cui la leva migliora in modo da tenere la tensione alta.

Esempio: distensioni bilanciere su panca piana 5 x 8 reps 6”0”1” : impiegherai 6 secondi nella fase di discesa , senza pausa giù e 1 secondo nella fase di salita.

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Daniele Esposito    

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