Le ore degli organi
Lo sapevi che il fegato si risveglia dall’una alle tre di notte e che i polmoni sono al massimo proprio dalle tre alle cinque del mattino?
Spesso disturbi che si verificano in un momento della giornata possono dunque essere indicativi di una malattia. Esiste un orologio interno collegato ai cicli della terra e del sole. Fenomeni ciclici come l’avvicendarsi del giorno e della notte, o anche delle stagioni, per noi sono del tutto normali. Si ripetono li continuo e ne teniamo conto per i nostri programmi personali. Ma su questa terra l’uomo non è un essere autonomo. Ciascuno di noi è parte di un Tutto più grande, dei suoi processi e trasformazioni. Siamo integrati nel sistema solare e soggetti ai mutamenti del girotondo cosmico.
Ritroviamo l’andamento ciclico dell’Universo anche nel nostro corpo. La pelle si rinnova ogni quattro settimane: la singola cellula epiteliale, infatti, vive per soli ventotto giorni (un arco tempo che corrisponde al mese lunare), dopodiché si squama. Se la periodicità del rinnovamento viene alterata, come nel caso della psoriasi, in medicina si parla di un disturbo del ritmo che si manifesta sulla cure. La psoriasi, quindi, dovrebbe essere curata intervenendo sul sistema endocrino e non a livello dermatologico.
Il ciclo mestruale riflette, allo stesso modo, ritmo della Luna: dopo ventotto giorni l’endometrio viene espulso e può formarsene uno nuovo. A ben vedere, il nesso con l’Universo è evidente anche nella respirazione. Un uomo respira circa diciotto volte al minuto; in ventiquattro ore sono: 18 x 60 x 24 = 25.920 atti respiratori.
In anni, questo risultato risponde al cosiddetto “anno platonico”. L’ età media di una persona si suppone sia circa 72 anni, moltiplicata per 360 giorni da lo stesso numero. La vita umana è, per così dire, un respiro del cosmo.
Se ci consideriamo una parte del Tutto inserita nell’andamento ciclico dell’Universo, è facile comprendere che i processi fisiologici e organici del nostro corpo obbediscono a un ordine superiore.
Ma chi regola il nostro orologio interiore? Dov’è il sincronizzatore? Dove si trova il “master clock”? Ognuno di noi ha un ritmo biologico naturale che si sintonizza con la luce del Sole: ricercatori hanno appurato che non possediamo solo questo master clock”, ma anche singoli “orologi” periferici. Detto così, sembra tutto molto semplice e interessante.
Se però non viviamo assecondando il ritmo del Sole (è al giorno d’oggi non fa quasi nessuno), le conseguenze possono essere fatali. La perdita di sincronizzazione è un’esperienza che si fa per esempio dopo viaggi aerei in cui si superano uno o più fus orarii, nell’una o nell’altra direzione.
Sintomi tipici del jet flag ,sono stordimento, disturbi allo stomaco, stanchezza diurna e, la notte, problemi di sonno, disturbi ormonali. Dopo qualche giorno il ritmo del corpo si adatta alla nuova condizione. L’esperienza insegna che maggiore è lo spostamento, più tempo ci vuole per adeguarsi, anche se bisogna tener conto della flessibilità interna del singolo sistema corporeo: i giovani infatti riescono ad abituarsi alla diversa posizione del Sole prima degli anziani.
Nell’arco di una giornata ogni organo raggiunge il picco di massima attività in una fase ben precisa, cui naturalmente corrisponde un’importante fase di riposo.
Fonte Lothar Ursinus – le ore degli organi
Caffin – Quello che i denti raccontano