L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce principalmente le articolazioni.
È la più severa tra le malattie osteoarticolari, per danno strutturale delle articolazioni e delle ossa.
Il problema principale è che l’infiammazione non è sempre localizzata e si può diffondere ai vasi sanguigni, ai muscoli, ai polmoni, ai reni, al cuore, al sistema nervoso centrale e periferico, all’apparato visivo. Non si muore per artrite reumatoide ma per tutte le complicanze che potrebbero subentrare durante la malattia. L’artrite reumatoide può dare invalidità perché può causare deformazione e dolore, che possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare.
Questa patologia è più frequente tra gli individui di sesso femminile di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Purtroppo, l’artrite reumatoide può insorgere in qualsiasi momento della vita, anche da bambini.
L’ aspettativa di vita di questa malattia è migliorata perché il tasso di mortalità si è ridotto notevolmente nell’ultimo decennio, nonostante sia sempre associata a morte prematura a causa delle complicanze che possono insorgere soprattutto a livello
cardiovascolare. Il merito è delle nuove terapie e degli schemi di trattamento, che permettono una diagnosi precoce e tempestività nella cura.
Come gestire lo stile di vita alimentare
La dieta ha un ruolo fondamentale nella vita di un individuo soprattutto se affetto da artrite reumatoide. Il nesso principale che unisce la malattia all’alimentazione è il peso: essere in sovrappeso o, peggio, essere obesi, sottopone le articolazioni a uno stress maggiore e probabilmente dolore, gonfiore e rigidità potrebbero essere più intensi.
- Bisogna ridurre la carne rossa, i cibi confezionati e lavorati. È importante puntare su prodotti antinfiammatori e ricchi di antiossidanti, che dovrebbe ridurre alcuni sintomi dell’artrite reumatoide.
- Olio extravergine di oliva , da usare preferibilmente a crudo per condire gli alimenti e dosandolo con il cucchiaio per controllarne la quantità. I nutrienti dell’olio d’oliva (es: grassi mono insaturi, polinsaturi e vitamina E) possiedono proprietà antinfiammatorie naturali;
- Pesce (fresco o surgelato), da consumare non meno di due-tre volte alla settimana. Il pesce azzurro (sardine, alici, palamita, etc.), in particolare, rappresenta un’ottima fonte di grassi polinsaturi Omega-3. Altri pesci molto ricchi di Omega-3 sono salmone, sgombro, tonno, trota, aringa e i loro oli derivati;
- Frutta secca a guscio, in particolare noci, mandorle e semi oleosi quali semi di lino, canapa, etc. Anche questi alimenti rappresentano una fonte importantissima di Omega-3, verdura cruda e cotta da assumere in porzioni abbondanti (almeno una ad ogni pasto) per l’importante apporto di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre.
- Cercare di variare il più possibile la qualità (quindi i colori) dei vegetali, scegliendo possibilmente quelli di stagione, per garantire una maggiore scorta di questi nutrienti efficaci contro l’infiammazione. Inoltre, il contenuto di fibra è molto utile per mantenere una corretta flora batterica intestinale. Buone quantità di magnesio si possono trovare in carciofi, zucchine, broccoli, cavolo e cavolfiore;
- Carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) consigliate per l’elevato apporto proteico abbinato ad uno scarso contenuto di grassi, oppure carni rosse ma scelte nei tagli più magri e private del grasso visibile. La carne è un’ottima fonte di ferro, minerale importante nel trattamento delle malattie reumatiche in quanto spesso possono portare anche ad anemia;
- Spezie ed erbe aromatiche per insaporire le pietanze (anche al posto del sale). Tra le spezie, la curcuma sembra possedere delle proprietà antinfiammatorie discretamente utili nelle prime fasi della malattia reumatica.
Attività fisica
L’attività fisica per chi è affetto da artrite reumatoide è molto importante perché aiuta a conservare la mobilità articolare. Sono da limitare però le attività ad alto impatto ed i carichi eccessivi e ripetuti. In caso di artrosi conclamata l’attività fisica mirata è in grado di alleviare il dolore e di migliorare la mobilità dell’articolazione. L’allenamento corretto migliora l’aspetto fisico aumentando di conseguenza l’autostima e migliorando l’umore, aumenta inoltre l’elasticità e tiene sotto controllo il peso corporeo migliora l’equilibrio e le capacità funzionali del soggetto.
Iniziare sempre con un riscaldamento adeguato e a basso impatto traumatico, prediligendo esercizi di mobilità e propriocezione.
- Evitare carichi massimali, anzi iniziare con carichi “moderati”.
- Svolgere un numero di ripetizioni abbastanza elevato (15/20).
- Intensità non troppo elevata che non sovraccarichi troppo l’apparato osteoarticolare.
- La tipologia dell’allenamento consigliata è quella a Circuito, meglio ancora se si alterna un esercizio per i distretti superiori ad un esercizio per i distretti inferiori, questo per alternare i momenti di stress al quale sono sottoposte le articolazioni.
- Praticare discipline Olistiche come Yoga e Pilates, molto utili perché migliorano la propriocezione, il rilassamento, la flessibilità.
- Concludere sempre con una sessione di stretching per preservare la mobilità articolare e l’estensibilità muscolare.
- La frequenza allenante ottimale sarà di 3/4 allenamenti settimanali da 60/75 minuti ma si apprezzano comunque importanti miglioramenti anche con una frequenza allenante inferiore.
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Daniele Esposito